A distanza di qualche giorno dalle misure cautelari dell’indagine “Faust”, il gruppo consiliare d’opposizione “Uniti per Polistena“, nell’esprimere sostegno e vicinanza agli inquirenti, si sofferma su quello che definisce «l’assordante silenzio da parte degli attuali amministratori di Polistena» che nessuna spiegazione hanno fornito in ordine al possibile coinvolgimento dell’attuale sindaco (non indagato). A prescindere dalla rilevanza penale dei fatti emersi e riconducibili al sindaco Policaro, secondo i consiglieri Antonio Versavia, Salvatore De Pasquale, Francesco Multuri, Cristina Sorace ed Elide Cuscunà «non vi è dubbio che anche solo il sospetto che un amministratore del Comune abbia portato una qualsiasi utilità a famiglie coinvolte in diverse indagini giudiziarie susciti più di qualche interrogativo in ordine alla trasparenza dell’azione amministrativa degli ultimi anni. Avremmo voluto che il sindaco o il vicesindaco avessero tempestivamente chiarito tali situazioni e avessero sgombrato qualsiasi dubbio fornendo delle risposte ai tanti quesiti che i cittadini di Polistena in questi giorni si stanno ponendo. Che senso ha, poi, aver istituito l’assessorato alla legalità se lo stesso assessore, a distanza di cinque giorni dai fatti, non è in grado di prendere posizione pur trovandosi dinanzi ad un fatto così rilevante per la comunità polistenese?». Versavia, De Pasquale, Multari, Sorace e Cuscunà, nell’augurarsi che «i fatti che vengono attribuiti al sindaco siano frutto di mere millanterie», affermano che «Polistena merita rispetto» e chiedono al sindaco di chiarire tutte le circostanze che lo vedono coinvolto, e «in caso ciò non sia possibile», di rassegnare le dimissioni. Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Reggio