Un consiglio comunale con discussione aperta agli interventi del pubblico è stato convocato dal presidente Angelo Borgese per venerdì 29 gennaio alle 18, con un solo punto all’ordine del giorno: “Operazione Faust: plauso all’azione della magistratura e delle forze dell’ordine. Sostegno al sindaco e all’amministrazione comunale a tutela della comunità onesta di Polistena nella lotta alla ’ndrangheta”. Prima l’operazione “Libera Fortezza” aveva accesso i riflettori su un vasto giro di usura, ora con l’operazione “Faust“, oltre a giungere conferma che in tanti, anche troppi, sono dediti a Polistena alla pratica dell’usura, è venuto fuori uno spaccato ancora più inquietante: il tessuto economico e sociale di una città messo a dura prova dalle mire espansionistiche delle giovani leve delle storiche famiglie di ’ndrangheta. A questo bisogna aggiungere il polverone politico legato al coinvolgimento nell’inchiesta “Faust“, del suocero del sindaco Marco Policaro e di due zii (tutti e tre si trovano agli arresti domiciliari) della moglie del primo cittadino, che non risulta indagato e poche ore dopo l’effettuazione degli arresti da parte dei Carabinieri ha pubblicamente annunciato che l’amministrazione comunale si costituirà – come già fatto in precedenza per le operazioni “Scacco Matto” e “Libera Fortezza”, quando Policaro era vicesindaco e Michele Tripodi sindaco – parte civile anche nel procedimento “Faust”. Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Reggio