Il centrodestra reggino è sceso questa sera in piazza per chiedere che si torni di nuovo alla urne dopo le vicende dei borghi elettorali. Ad aprire il dibattito a cui stanno assistendo qualche centinaio di cittadini i consiglieri Nicola Malaspina e Federico Milia. Atteso il contributo del parlamentare di Fi Francesco Cannizzaro a ribadire l'unità del centrodestra che dalla piazza fa opposizione in maniera costruttiva. Una manifestazione che, tra l’altro, mira a ricordare all’opinione pubblica reggina che «a Palazzo San Giorgio ci sono degli “inquilini” che hanno ottenuto uno scranno “macchiato”, poiché ottenuto - secondo il centrodestra reggino - anche con i voti “taroccati” giunti nelle urne delle ultime elezioni comunali grazie a “un sistema preordinato” (per usare le parole del procuratore aggiunto Gerardo Dominijanni) che ha sfruttato scrutatori, segretari e presidenti di seggio compiacenti per fare esprimere delle preferenze anche ad anziani trasferiti da tempo in altri continenti o infermi o addirittura deceduti da tempo». Un “miracolo” avvenuto lo scorso 20 settembre e che già ha portato agli arresti domiciliari il più votato del centrosinistra (il consigliere sospeso Antonino Castorina) e un presidente di seggio (Carmelo Giustra) oltre ad altri 29 indagati. «E la storia non è certo ancora finita... A Palazzo San Giorgio – nonostante questi dati acquisiti e un’indagine che sta continuando o forse si sta concludendo – si continua a fare finta di nulla. Tutto procede come se si vivesse in un’altra dimensione: si fa buon viso a cattivo gioco mentre la stragrande quantità dei reggini ha già perso quel residuo di fiducia che ancora conservava nelle Istituzioni. I partiti e i movimenti di centrodestra hanno deciso che è giunto il momento di dire basta a questo andazzo che mira a distogliere l’attenzione dai problemi gravi, che minano la stessa democrazia in città, facendo semplicemente finta che non sia accaduto nulla lo scorso settembre o, nella peggiore delle ipotesi, se qualcosa è accaduto è tutta colpa di Castorina e solo di lui. Tutto il resto non conta. Conta solo la poltrona. Molto triste per un’Amministrazione che, a parole, è sempre stata dalla parte delle regole e della legalità. Ma solo a parole...».