Due opportunità: una che riguarda le politiche sociali nei singoli comuni; un’altra che concerne un Piano nazionale di ripresa e resilienza che riguarda l’Italia intera, nel quadro di un contesto europeo che ha deciso di investire sulla ripartenza dopo la crisi dovuta alla pandemia da CoVid-19. Sono stati questi i temi toccati (il secondo solo di sfuggita) dall’assemblea dei Comuni della Locride che ha avuto luogo mercoledì sera. Il dirigente del settore Politiche Sociali della Città Metropolitana Stefano Catalano, ha esposto il percorso da compiere per poter fruire di questa opportunità. «Abbiamo coinvolto – ha detto – tutti gli 8 Ambiti territoriali come una sola comunità di pratica. Va stipulato un accordo previsto dall’articolo 15 della legge 241/90. Hanno aderito tutti, tranne gli ambiti della Locride che invito ad adoperarsi affinché possano cogliere questa opportunità. È vero – ha proseguito Catalano – che la Corte dei Conti ha sancito l’assenza di deroghe dei vincoli (un assistente sociale ogni 6500 abitanti) ma cercheremo di fare abbassare questa soglia e la prima cosa da fare per i singoli comuni è quella di inserire nella dotazione organica del 2022 almeno un assistente sociale e, una volta assunto, comunicare i costi entro il 28 febbraio dell’anno successivo, in modo che entro il 30 giugno vengano erogate le somme. L’unico onere per i Comuni è quello di anticipare i soldi per pagare gli assistenti». Un quadro che non ha convinto alcuni sindaci, come il locrese Giovanni Calabrese che ha sottolineato come «comuni come il mio, che sono capofila di Ambito, non possono – ha detto – assumere personale per altri comuni rischiando d’ingolfare la dotazione organica. A Locri non possiamo farlo». Perplessità sulla poca chiarezza della norma è stata espressa anche dal sindaco di Gioiosa Jonica Salvatore Fuda: «Favorisce i territori forti coi suoi meccanismi di premialità», ha detto. Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Reggio