L’utilità dell’inutile. Il bel saggio scritto qualche anno fa dal prof. Nuccio Ordine, ordinario di letteratura italiana presso l'Università della Calabria e riconosciuto come uno dei massimi studiosi del Rinascimento e di Giordano Bruno, si attaglia perfettamente a quella mitologica figura che è il consigliere comunale di opposizione. Una figura politicamente inutile che, in teoria, avrebbe anche un fondo di utilità ma che in queste ultime ore ha dimostrato plasticamente tutta la sua inutilità. Non è un gioco di parole, è solo la triste analisi dei fatti. In consiglio comunale, dunque, c’è un gruppetto di mattacchioni che fin dai tempi dei brogli “minaccia” di dimettersi. «Ma prima che mi dimetta io si deve dimettere un altro e, soprattutto, chi mi assicura che chi entra al mio posto in Consiglio poi si dimetterà?», è questo il rovello del consigliere di opposizione che anziché avere un sussulto di dignità e dimostrare un briciolo di amore verso questa città preferisce “filosofare”. Ma come diceva il filosofo inglese Thomas Hobbes primum vivere, deinde philosophari. La celebre frase sarà certamente più antica di Hobbes ed esprime un concetto profondo: prima vivere e poi fare filosofia; nel nostro caso prima le dimissioni e poi le conseguenze. Anche perché – pure questa volta – i consiglieri di centrodestra stanno perdendo l’occasione di dare un senso alla loro esistenza politica. Il potente deputato forzista Francesco Cannizzaro spinge per le dimissioni dei consiglieri. Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Reggio Calabria