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Siderno, i primi 100 giorni della sindaca Fragomeni

«I miei concittadini hanno orgoglio, e non vedevano l’ora che il Comune tornasse alla normalità Hanno sostenuto il nostro sforzo di cambiamento, e il rifiuto di logiche violente e condizionanti»

Maria Teresa Fragomeni

Sono passati i primi 100 giorni dall’insediamento di Maria Teresa Fragomeni alla guida dell’Amministrazione comunale di Siderno. L’ intervista è d’obbligo, ed è a tutto campo. Il sindaco offre ai lettori di Gazzetta anche alcune importanti anticipazioni sul futuro di una città che vuole uscire dal torpore che, negli ultimi anni, ha pesato fortemente sulla sua storia.
Sindaco, facciamo un consuntivo su questi primi 100 giorni di amministrazione? Quali sono state le maggiori difficoltà riscontrate?
«Certamente ci sono state parecchie difficoltà legate soprattutto alla fase di stallo della macchina burocratica, che assieme all’endemica carenza di organico, aveva rallentato tantissimo le procedure e i tempi di risposta. È (e sarà) necessario (ri)adeguare la burocrazia e le dinamiche quotidiane con le nuove e più marcate esigenze della popolazione e, contemporaneamente, rimodulare e rendere più funzionale l’interlocuzione tra gli uffici pubblici, gli eletti ed i cittadini. Ci vorrà naturalmente del tempo, perché la politica è stata assente per un periodo troppo lungo dal nostro Comune ed il cambiamento (per il quale abbiamo chiesto ed ottenuto il nostro mandato elettorale) per essere duraturo, dovrà essere graduale e ben assimilato. Tuttavia, la traduzione pratica di tutto ciò è in corso di svolgimento».
Cosa avrebbe voluto fare che ancora non è riuscita a fare in questo breve lasso di tempo?
«Diciamo che, a parte qualche inevitabile imprevisto, stiamo seguendo quello che era il nostro programma. Abbiamo fatto da subito una ricognizione delle necessità più impellenti. Abbiamo avviato una programmazione sia sul piano degli interventi che degli assetti burocratici. Il tempo è stato breve, gli eventi tanti, ma siamo sulla strada giusta».

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