Quella di oggi sembrava una vigilia della presentazione delle liste senza grandi sorprese. Sino a quando il candidato “dem” Filippo Bellantone ha ritirato la propria candidatura.
La notizia ha destato non poco stupore – data la recentissima “benedizione” del circolo metropolitano proprio nei confronti di Bellantone – e ha impegnato la cittadinanza in un fitto scambio di opinioni sulla natura del gesto, che vede tra le cause più fondate il malumore all’interno del partito democratico in riva allo Stretto, tanto forte da spingere i consiglieri comunali Salvatore Ciccone e Lina Vilardi all’autosospensione.
La vigilia, intensa e sfiancante, ha anche portato il nome del terzo candidato a sindaco (dopo Giusy Caminiti per “Cittadini attivi”, Marco Santoro per il centrodestra e Filippo Bellantone per il Pd): sarà Demetrio Bueti, a capo della lista civica “Lavoro, civiltà, sport Villa San Giovanni”, che stamattina ha consegnato a Palazzo San Giovanni la propria squadra e il programma.
«La nostra lista è composta da un gruppo di giovani che vuole lavoro, riscatto e resurrezione per una città che ha tanti, troppi problemi che si trascina da parecchio tempo. Una lista aperta al confronto e alla collaborazione», spiega alla Gazzetta del Sud Mario Bueti, portavoce del movimento, papà di Demetrio e volto già noto alla politica locale, in qualità di ex consigliere comunale.
Bueti padre – sfumata la candidatura da lui stesso recentemente definita molto probabile con “Italexit per l’Italia con Paragone” – snocciola un ricco elenco di soluzioni alle doglianze storiche e variegate della città: dall’inquinamento atmosferico («il più alto della Nazione») e al conseguente impatto sulla salute («non si può morire di tumore: installeremo centraline di rilevazione moderne e chiederemo la riduzione almeno del 30% dei 4 milioni di mezzi gommati che attraversano lo Stretto»); dal potenziamento della vocazione turistica del territorio tramite il recupero della costa villese e dei monumenti storici e dei luoghi cari alla memoria della città (in primis l’indimenticato lido Cenide, «l’ottava meraviglia del mondo», protagonista indiscusso e tramontato di tante estati dei decenni passati: «Chiederemo un’inchiesta per verificare la distruzione e i lavori effettuati»); sino alla trasformazione di Villa San Giovanni in una città accogliente e vivibile, senza barriere architettoniche. E ancora: interventi fognari e idrici per sanare le costanti criticità, sul verde cittadino, potenziamento e recupero della stazione, «un tempo nodo cruciale, adesso semplice mezzo di passaggio da e per la Sicilia. Si è solo sprecato fiato, chiacchiere e falsità sull’approdo a Sud».
Bueti scommette sulle potenzialità turistiche mai espresse di Villa San Giovanni e sulla valorizzazione delle spiagge. Infine – ma non certo per importanza – la verifica delle concessioni degli impianti sportivi e la riorganizzazione degli uffici».
A meno di un mese dall’appuntamento alle urne, la città in riva allo Stretto trova dunque il terzo (non più quarto) candidato a sindaco, che è anche il secondo dopo la giornalista Giusy Caminiti a capo di una lista civica (in questo caso con l’appoggio dell’Udc). La sfida è con un centrodestra che guida da città da più di un decennio e rappresentato da Marco Santoro.
Villa San Giovanni, Filippo Bellantone rinuncia alla candidatura a sindaco
Scade oggi alle 12 il termine per la presentazione delle liste
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