Via libera dalla Giunta comunale al progetto definitivo ed esecutivo per la realizzazione della “Casa delle donne”, «un punto – ha spiegato l’assessora alle Politiche di genere, Angela Martino – ritenuto prioritario e strategico dall'amministrazione, fra gli aspetti più rilevanti delle linee programmatiche fissate dal sindaco Giuseppe Falcomatà all'atto del suo insediamento».
«Per questo – ha aggiunto – mi corre l’obbligo di ringraziare gli assessori ed i consiglieri che, fino ad oggi, si sono prodigati affinché si concretizzasse un’opera indispensabile a tutelare e sostenere numerose donne in difficoltà e fortemente voluta dalle associazioni che si battono per la tutela dei diritti di madri, figlie e mogli vittime di sopraffazioni e violenze. Allo stesso modo, è stato prezioso il lavoro del responsabile unico del procedimento, Michele Tigani, del dirigente Demetrio Beatino e dell'intero ufficio tecnico del Comune ai quali va tutta la riconoscenza dell’esecutivo».
«La “Casa delle donne” – ha spiegato l’assessora Martino – sorgerà nella zona Sud della città, in quello che era un bene confiscato alla criminalità e, anche per questo, assume un valore simbolico di fondamentale importanza. Il pensiero, dunque, non può che correre a Lea Garofalo, a Felicia Impastato, a Rita Atria, a Maria Concetta Cacciola, ad Emanuela Loi, a Renata Forte ed a tutte le donne che hanno dedicato la vita, spesso pagando con la morte, il loro impegno contro le mafie».
«Ma la “Casa delle donne” – ha continuato la delegata alle Politiche di genere – sarà, soprattutto, un luogo accogliente e di ricostruzione esistenziale, dove ognuna potrà rinascere nella certezza e nella consapevolezza d’essersi lasciata alle spalle i drammi del passato». «Molto spesso – ha affermato Angela Martino – chi ha subito un abuso, chi ha sofferto situazioni limite di violenza domestica e stalking non ha un luogo sicuro dove poter vivere, crescere o semplicemente essere ascoltata. Nella struttura, che si estende su tre piani con un’ampia terrazza ed un grande giardino, sorgeranno spazi dedicati all’aspetto clinico ed al supporto psicologico, aree dove poter svolgere dei laboratori e diverse camere per accogliere più ospiti possibili. Ci si dedicherà all’ascolto, alla formazione di gruppi di sostegno, alla creazione di una vera e propria “case rifugio” per le donne che hanno subito violenza e chiedono aiuto». Una “comfort-zone”, insomma, per le donne e per i loro figli: «Non mancheranno aree ludiche all’aperto ed una “Stanza morbida”, fondamentale per mettere a proprio agio le madri con bambini ai primi anni di vita. Quindi, tutto è pensato per accompagnare le donne nel proprio percorso di resilienza e di riscatto».
«In appena tre mesi dall'ok di fattibilità tecnico-finanziaria – ha proseguito l’assessora – siamo arrivati al progetto esecutivo da 800 mila euro e, adesso, si punta a procedere velocemente con l’appalto perché, se da un lato vogliamo offrire un aiuto efficace alle donne costrette in situazioni pericolose per la propria incolumità fisica o psicologica, dall’altro, seguendo altri e vincenti esempi in Italia, puntiamo a costruire reti e relazioni fra donne chiamate a condividere esperienze di vita e momenti di convivenza».
«Il nostro - ha concluso Martino - è un impegno per le donne, per le persone in difficoltà, un esempio concreto di buona amministrazione al fianco della fragilità umana perché nessuna possa mai sentirsi sola o abbandonata».
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