A Locri c’è «un grande fratello». È quanto affermano i consiglieri comunali del gruppo di minoranza “Scelgo Locri”, secondo i quali il sindaco Giovanni Calabrese «vede tutto e tutti». «Avrebbe accesso diretto – scrivono infatti – alle immagini riprese da diverse telecamere situate in città», Immagini che «invece a norma di legge egli non potrebbe detenere e visionare e che dovrebbero essere criptate, trattate e conservate secondo rigorose procedure e formalità di competenza di organi gestionali dell’ente e visionate esclusivamente dalle autorità inquirenti solo in caso di necessità investigative». E dai consiglieri comunali di “Scelgo Locri” e da tutti i sostenitori e rappresentanti politici dei gruppi che ne hanno condiviso le linee programmatiche viene espressa «incondizionata solidarietà al dottor Vincenzo Carabetta, capogruppo dell’opposizione consiliare, inspiegabilmente e immotivatamente fatto oggetto di considerazioni e apprezzamenti gratuiti e inopportuni da parte del sindaco di Locri attraverso post diffusi sui social».
Secondo gli estensori della nota i toni usati dal sindaco e la «scelta di additare pubblicamente alcuni comportamenti e alcune abitudini attinenti a momenti della vita privata del capogruppo di minoranza, adombrando il compimento da parte dello stesso di atti illeciti o inopportuni, pur nella consapevolezza, evincibile da atti ufficiali emanati da organi gestionali dello stesso ente, della insussistenza di violazioni di leggi o regolamenti». Il riferimento è a una singolare vicenda, dai risvolti anche grotteschi, che aveva visto Carabetta “accusato” via social di aver portato il suo cane a fare i bisogni in un giardinetto pubblico senza la prescritta “paletta” igienica.
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