Quattro ministri, Marina Elvira Calderone, Raffaele Fitto e Nello Musumeci e, in collegamento da remoto, Francesco Lollobrigida; i sottosegretari Andrea Del Mastro e Wanda Ferro; il vicepresidente del Partito Conservatore Europeo, Jorge Buxadé, capo della delegazione Vox, il partito di estrema destra spagnolo, al Parlamento Europeo; la Presidente della Commissione parlamentare Antimafia, Chiara Colosimo, ed il vice presidente del Copasir, Giovanni Donzelli.
Si annunciano presenze significative all’incontro in programma da oggi fino a domenica a Scilla, su iniziativa dell’Ecr Party, il Partito dei Riformisti e Conservatori europei. «Lo Stretto di Messina - afferma Antonio Giordano, deputato e segretario generale dell’Ecr Party - come crocevia della necessità di costruire ponti, intesi non come limiti da superare, ma come opportunità per proiettarsi verso l’esterno. Le regioni del Sud sono territori da tutelare e da aiutare. Aiutarle però a crescere e non a sopravvivere». L’idea di fondo dell’incontro é quella di partire dalla decisione di realizzare il ponte «fisico» che collegherà le sponde calabrese e siciliana per dare vita ad un ragionamento più ampio che consenta la realizzazione di nuovi «ponti" culturali, sociali ed economici. «Il Partito dei Riformisti e Conservatori Europei - ha aggiunto Giordano - guarda a Sud, nella convinzione che, se cresce il Sud, cresce l’Italia e cresce l’Europa. Ci saranno a Scilla conservatori provenienti da ogni parte d’Europa. Sono oltre 200 i delegati all’iniziativa, in rappresentanza dei 14 partiti convenuti nel gruppo dell’Ecr, presieduto da Giorgia Meloni, al Parlamento europeo».
Nel corso dell’iniziativa, promettono gli organizzatori, sarà effettuata una profonda disamina della situazione del Sud d’Europa, con i suoi rischi, difficoltà ed opportunità. A cominciare dalla questione dell’immigrazione clandestina, che sarà comunque soltanto uno degli argomenti che saranno trattati. Il Partito dei riformisti e conservatori europei si è posto l'obiettivo di portare l’Europa nei luoghi dove proprio l’Europa va fatta conoscere. «I delegati che saranno qui - ha sottolineato ancora Antonio Giordano - vengono da 13 Paesi diversi. Da una parte avviciniamo l’Europa e le facciamo capire che cosa sono le frontiere dell’Unione, territori bellissimi, ma, in quanto frontiera, molto esposti. Ma nello stesso tempo vogliamo fare conoscere l’Europa ai nostri territori». "Abbiamo voluto portare in Calabria la discussione - ha affermato l’europarlamentare Denis Nesci - perché spesso le regioni del Sud si sentono estranee ai ragionamenti europei. Tratteremo argomenti interconnessi tra loro e vogliamo essere propositivi soprattutto in quei settori in cui siamo maggiormente coinvolti come quello dell’agricoltura, con l'impostazione di transizione verde voluta dall’Europa, che deve vedere l’uomo al centro di questo processo».
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