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L'appello al Parlamento: “Il governo deve salvaguardare porti strategici come Gioia Tauro”

La risoluzione della maggioranza approvata in commissione Trasporti alla Camera. Nel mirino la norma europea sulle emissioni: rischi concreti e attuali. La Lega conferma i dubbi: insufficiente la “regola delle 300 miglia”

Il governo si attivi «presso tutte le sedi competenti, nazionali ed europee, per modificare le norme» sull’Ets al fine di «evitare dinamiche distorsive del mercato e salvaguardare porti strategici per l’Italia e per l’Europa, come quello di Gioia Tauro».
Proposta da tutti i gruppi di maggioranza, è stata votata dalla IX commissione (trasporti) della Camera dei deputati la risoluzione sui porti che esamina, tra l’altro, le prospettive distorsive del mercato determinate dal nuovo sistemazione di tassazione sulle emissioni inquinanti in vigore dal prossimo 1 gennaio. La Commissione Europea, come noto, sta studiando soluzioni per evitare delocalizzazioni dei traffici verso i porti del Nord Africa, ma la “partita” è ancora apertissima. Ed il governo italiano – insieme ad altri Paesi come Spagna, Portogallo, Grecia, Malta, Cipro e Croazia – è impegnato per evitare clamorosi autogol da Bruxelles, mentre anche le forze politiche di opposizione a livello nazionale si stanno muovendo, a partire da Pd e M5s.

Il nodo da sciogliere

Il vero problema, anche in vista dell’annunciato atto di esecuzione che sarà pubblicato entro fine anno con misure mitigative, restano soprattutto le rotte con origine e destinazione extraeuropea, che a Gioia Tauro coinvolgono il 42% complessivo dei container. Lo ha messo nero su bianco la stessa società terminalista di Gioia, la Mct: se una nave portacontainer viaggia da per esempio dall’India a Gioia Tauro (porto Ue) e prosegue verso un porto extra Ue (per esempio New York), la compagnia di navigazione pagherà il 50% delle sue emissioni di Co2 dall’India a Gioia Tauro e il 50% delle emissioni di Co2 da Gioia Tauro al successivo porto extra-Ue (New York); al contrario, se la spedizione farà scalo in un porto mediterraneo extra-Ue per il trasbordo di merci destinate al porto di New York pagherà lo 0% delle sue emissioni di Co2 dall’India al porto mediterraneo extra-Ue e lo 0% di emissioni di Co2 dallo stesslo porto mediterraneo extra-Ue al successivo porto extra-Ue (New York) come richiesto dalla direttiva Ets.
«Considerata l’importanza dei traffici da extra-Ue a extra-Ue in transito nel porto di Gioia Tauro – avverte Mct – ciò priverebbe il porto dello scopo principale della sua stessa esistenza». Ecco perché bisogna trovare una via d’uscita.

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