Un piano per definire cosa fare, dove e come. La revisione del vecchio piano spiaggia datato 2009 ridisegna la vocazione dei 32 chilometri di litorale del territorio. A distanza di 10 anni dall’avvio della riforma dello strumento urbanistico l’amministrazione Falcomatà ha raggiunto il suo traguardo. L’approvazione delle controdeduzioni nel corso dell’ultima seduta del Consiglio si traduce nel definitivo disco verde all’operazione che si muove attorno ad una filosofia chiara: «Rilanciare la nostra costa» spiega il consigliere Giuseppe Sera, presidente della Commissione Territorio che ha seguito passo passo l’iter. Perché il piano diventi esecutivo occorre adesso affrontare un ultimo step, incassare il parere della Città Metropolitana. Un intervento che dopo dieci lunghi anni (era il 2014 quando l’amministrazione Falcomatà mise mano all’operazione con la progettazione firmata dall’oggi assessore all’Urbanistica Paolo Malara) arriva finalmente al capolinea. Diverse le novità introdotte: dai nuovi punti del litorale da poter affidare, all’introduzione di nuove strutture i chiringuito pensate per la ristorazione, dalla previsione di nuovi accessi per le aree demaniali, al ripristino dei sottopassi. Uno strumento frutto dell’osservazione del territorio che mostra le cicatrici di una urbanizzazione selvaggia. Il risultato? Erosione, occupazioni con manufatti di aree demaniali, scarichi abusivi. E per far fronte a questa situazione il 20% del territorio fronte mare è occupato da opere di difesa costiera. È questo il contesto in cui l’Ente ha operato. Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Reggio