Daniel Barillà, figura cardine dell’inchiesta “Ducale”, era un personaggio di spicco nel Direttivo del Circolo PD Gallico-Sambatello. «La sua prima esperienza politica sul territorio gestito dalla cosca Araniti – scrive il Gip – emerge nel marzo 2017, quando il tesseramento operato nel 2016 venne annullato dal coordinatore provinciale del PD Giovanni Puccio per porre un freno alle aspre polemiche, riprese dalla stampa locale, sull'adesione al circolo di soggetti "imparentati" con il clan Araniti. Le polemiche erano basate sul dato anomalo dell'aumento notevole delle tessere di iscrizione al Pd nella zona di competenza del Circolo, passate dalle 60 del 2014 alle 140 del 2017. A seguito delle dimissioni avanzate dal segretario Chirico, il Circolo del PD veniva commissariato e affidato alla reggenza di Giuseppe Neri (all'epoca dei fatti ancora di centrosinistra, per poi passare al centrodestra), che lo guiderà fino al 2018». La tesi dell'influenza del Barillà nel circolo del PD Gallico-Sambatello, veniva corroborata anche dalle captazioni effettuate nell’inchiesta “Mammasantissima” dalle quali si evinceva che Daniel Barillà era stato nominato responsabile del tesseramento nel periodo coincidente con le problematiche legate all'incremento delle tessere nella zona sotto il controllo della cosca Araniti. Altrettanto rilevanti sono poi le conversazioni in cui il Barillà, consapevole del suo dominio sui tesseramenti, fa valere le sue posizioni per cercare di imporre la sua linea ai vertici locali del PD.