Nino Minicuci ha sfidato Giuseppe Falcomatà alle ultime elezioni comunali del settembre-ottobre 2020. Poi ha denunciato con forza i brogli elettorali, ha fatto ricorso al Tar, è stato sempre combattivo e non si è mai risparmiato dai banchi dell’opposizione. Ha sempre condotto battaglie nell’interesse della città. E, dopo l’inchiesta “Ducale”, non poteva non guidare una battaglia decisiva per la salvezza della città. Dopo avere espresso, qualche giorno fa, a chiare lettere il suo pensiero anche nei confronti del consigliere indagato del suo stesso gruppo, ieri ha deciso di scrivere ai suoi colleghi consiglieri per invitarli a compiere uno scatto di dignità. Il momento che Reggio sta vivendo è difficile e servono decisioni altrettanto difficili per affrontarlo e superarlo.
La lettera«Cari colleghi – scrive Minicuci –, come sapete, il nostro comune è attualmente al centro di indagini condotte dal Ros dei Carabinieri e dai Magistrati inquirenti, i quali hanno evidenziato presunti scambi tra alcuni membri del consiglio, nonché della giunta, e la criminalità organizzata cosiddetta 'ndrangheta. Il Prefetto ha richiesto al Ministro degli Interni l'invio della commissione di accesso per valutare la situazione e prendere eventuali provvedimenti. Sappiamo bene che, tutte le commissioni di accesso inviate dal Ministero degli Interni, hanno portato allo scioglimento dei comuni attenzionati». Fatta questa premessa, Minicuci ne fa un’altra: «Sappiamo, altresì, che la trasparenza, la legalità e l'integrità, sono valori fondamentali che il nostro Comune deve perseguire e mantenere per garantire la fiducia dei cittadini nelle istituzioni locali. Tuttavia, la gravità della situazione attuale, richiede misure urgenti e straordinarie».
Scopri di più nell’edizione digitale
Per leggere tutto acquista il quotidiano o scarica la versione digitale.
Caricamento commenti
Commenta la notizia