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Gioia Tauro, Alessio: «Scarcella cade dal pero e cerca colpevoli che non ci sono»

Il sindaco di Gioia Tauro, Aldo Alessio

Non accenna a placarsi la veemente polemica tra la nuova amministrazione targata Scarcella e l’ex sindaco Aldo Alessio, da giorni ormai protagonisti di una botta e risposta senza fine che il capitano di lungo corso, in una nota divulgata alla stampa, si spinge a definire «programma diffamatorio e di odio contro la precedente amministrazione, contro i cittadini non allineati e, in particolare, verso l’ex sindaco, attaccato dai palchi sin dall’inizio della campagna elettorale, nonostante non fosse candidato. La cornice entro la quale il nuovo sindaco si muove – aggiunge Alessio – è quella della falsa rappresentazione della realtà e delle cause del dissesto».
A tal proposito, Alessio ricorda che la terna liquidatoria (OSL) è al lavoro da oltre sette anni per determinare le cifre del disastro economico dell’ente e che, a lavoro non ancora completato, ha già individuato non meno di 60 milioni di debito. «Il dissesto, dichiarato sin dal 2017 – spiega Alessio – ha paralizzato l’ente, non ha consentito nuove assunzioni. La decapitazione per provvedimenti giudiziari dell’Ufficio tecnico e della Polizia locale, il blocco del turn-over impiegatizio, la sostanziale mancanza di professionalità apicali, la crisi Covid durata due anni, la mancata approvazione dei bilanci da parte delle precedenti amministrazioni ordinarie e straordinarie, hanno messo in ginocchio l’ente. La nuova amministrazione – continua – cadendo dal pero e volendo già trovare scuse per le difficoltà che dovrà affrontare, si inventa responsabili che non ci sono».

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