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Gioia Tauro, 4 esponenti della minoranza disertano il Consiglio: "Totale assenza di agibilità democratica"

Dura presa di posizione dei consiglieri Mariarosaria Russo e Maria Domenica Raso (La Ginestra), Salvatore La Rosa (Fratelli d'Italia) e Luigina Pedulla'(Movimento Social Popolare)

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"Una totale e palese assenza di condizioni minime di agibilità democratica registrata all'interno della civica assemblea". È questa la grave denuncia che ha spinto i consiglieri comunali di minoranza della coalizione "La Ginestra", Mariarosaria Russo e Maria Domenica Raso (La Ginestra), Salvatore La Rosa(Fratelli d'Italia), Luigina Pedulla'(Movimento Social Popolare) a prendere la clamorosa decisione di non prendere parte alla odierna seduta del Consiglio comunale.

"Un gesto, il nostro, - hanno vibratamente evidenziato - che non rappresenta una scelta a cuor leggero, ma una convinta presa di posizione necessaria. Da tempo assistiamo ad un costante deterioramento del dibattito democratico in aula. Le nostre riflessioni vengono sistematicamente ignorate, attraverso una arrogante supponenza ed una ostinata protervia che sconfinano in offese gratuite, o ,addirittura, respinte senza possibilità alcuna di discussione costruttiva tanto che le dinamiche consiliari si sono ridotte a meri passaggi formali, privi di confronto reale e trasparente. In questo contesto, - proseguono i consiglieri - ci sentiamo costretti a sollevare con determinazione la questione attraverso un’azione simbolica e forte.

Non parteciperemo al Consiglio comunale disertando l'aula in segno di protesta. Non possiamo più tollerare che vengano negate le più basilari prerogative di ogni rappresentanza politica: in primis, la possibilità di esprimere liberamente le proprie opinioni, di avanzare proposte, di partecipare al processo decisionale con pari dignità rispetto alla maggioranza. Il nostro - spiegano - è un atto di responsabilità verso i cittadini che ci hanno eletti per rappresentare le loro istanze, e ai quali dobbiamo trasparenza ed impegno. Auspichiamo che il nostro agire funga da stimolo per costruire un radicale cambiamento nelle modalità di conduzione del Consiglio e restituire il giusto spazio al dialogo democratico e al dibattito costruttivo. Chiediamo infine - rimarcano - che vengano ristabilite condizioni di rispetto reciproco e correttezza istituzionale, affinché il Consiglio comunale torni ad essere un luogo di autentico confronto politico, nell’interesse della comunità e dei cittadini. L'ostilità nei confronti della democrazia, - concludono - rappresenta, come sosteneva Platone,una degenerazione dello Stato. Restiamo comunque disponibili al dialogo, ma solo laddove questo avvenga in un clima di reale agibilità democratica, lontano da una claque ad hoc orientata".

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