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Reggio, i consiglieri d'opposizione: "Sul caos scuole risposte vaghe. Delegittimata la commissione"

Le contestazioni: "Nel piano triennale delle Opere pubbliche mancano gli interventi agli istituti. La maggioranza vuole metterci il bavaglio"

È scontro aperto tra maggioranza e opposizione. La riunione della commissione Controllo e garanzia è ancora una volta motivo di polemica. Al centro del confronto il tema edilizia scolastica. I consiglieri di opposizione di Forza Italia, Lega, Fratelli d’Italia, Alternativa Popolare, Cambiamo con Toti, Minicuci Sindaco contestano: «Risposte vaghe, sgarbo istituzionale, inagibilità democratica e tentativi di delegittimazione: questo il riassunto del comportamento adottato dall’assessore all’Istruzione Anna Briante e dalla maggioranza tutta in Commissione. Finalmente, dopo numerose assenze, l’assessore Briante almeno ha deciso di fare la sua comparsa senza però riuscire a garantire risposte concrete alle domande dei Consiglieri e dei cittadini del Comitato di Ravagnese intervenuti». Incalzano dall’opposizione: «Tutto vago e ancora nessuna certezza sul futuro degli studenti e delle loro famiglie. Oggi l’unica sicurezza è che gli alunni della scuola di Catona non sono ancora stati ricollocati presso il Ciapi, mentre quelli già trasferiti continuano a vivere in uno stato di precarietà di cui non si intravede la fine. Ancora più allarmante è però la notizia che nessuna nuova scuola è stata inserita nel piano triennale delle opere pubbliche, nonostante l’assessore abbia parlato di non meglio precisati, fondi europei destinati alle scuole».

A fronte dei pochi punti certi secondo i rappresentanti della minoranza «è in corso un tentativo pericoloso da parte della maggioranza di delegittimare il lavoro della Commissione Controllo e Garanzia. Ci troviamo di fronte a una volontà politica di mettere il bavaglio alla democrazia consiliare, minando le prerogative affidate alla Commissione di vigilanza dallo Statuto Comunale e dai Regolamenti. Emblematica – argomentano – la condotta dell’assessore Briante, che invece di rispondere alle domande poste, ha sollevato questioni procedurali come l’appropriatezza delle domande dei consiglieri, la verifica del numero legale e la presenza dei cittadini in Commissione, prerogative spettanti unicamente ai consiglieri comunali».

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