Dopo averlo temporaneamente messa da parte dieci anni fa, adesso l’amministrazione comunale di centrosinistra ne ha fatto la “bandiera”: il Museo del mare è considerato più che la ciliegina sulla torta del “nuovo” waterfront di Reggio. La spinta decisiva è arrivata dal Pnrr: inserita tra i 14 grandi attrattori culturali livello nazionale, l’opera è stata finanziata con 60 milioni, ai quali se ne aggiungono altrettanti “grattati” dal Comune nell’ambito del Pon Metro Plus 2021/2027. Rispettare i tempi imposti dall’Ue è ora un obbligo categorico. E in quest’ottica è importante il passo compiuto nei giorni scorsi con la consegna del cantiere alla “Cobar”, la ditta incaricata della realizzazione.
Guarda avanti con fiducia la maggioranza di centrosinistra, che sul Museo del mare ha investito anche in termini di immagine e credibilità politico-amministrativa. «Con la consegna alla “Cobar”, l’amministrazione comunale, guidata dal sindaco Giuseppe Falcomatà, ha dato un impulso definitivo a quella che rappresenta una delle opere più straordinarie e strategiche per il futuro della città di Reggio Calabria», scrivono in una nota sono i consiglieri comunali dei gruppi di maggioranza.
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