Reggio

Venerdì 07 Febbraio 2025

Reggio, Museo del Mare, Romeo: "Le opere pubbliche sono un patrimonio collettivo, che trascende le dinamiche politiche del momento"

«Dopo la firma del contratto e la consegna del cantiere per il Lotto Zero del Museo del Mare, la città è pronta ad accogliere un’opera che non solo modificherà significativamente lo skyline urbano, ma cambierà anche il volto dell’intera città. Si tratta di un progetto che ha in sé la capacità di trasformare il tessuto socio-culturale e turistico della zona, diventando un punto di riferimento per l'intera comunità e per i turisti. Un’innovazione architettonica di grande rilevanza che, tuttavia, deve essere contestualizzata e compresa nel giusto quadro storico». Ad affermarlo è l’assessore Carmelo Romeo, che oltre a ricoprire la delega alla Programmazione ha anche la responsabilità specifica della realizzazione della maestosa opera della compianta archistar Zaha Hadid. «Occorre precisare innanzitutto – ha dichiarato Romeo – che non c’è stato alcun tentativo da parte dell’Amministrazione comunale di cancellare la memoria di chi ha contribuito alla nascita di quest’opera. Le polemiche di qualche gruppo politico, nemmeno ci sfiorano. Ma è essenziale rimettere la storia del Museo del Mare nella giusta cornice». In effetti, ha spiegato l’assessore «Quando l’amministrazione Falcomatà ha preso le redini della città, non c'era la possibilità di sfruttare i fondi europei che, con il passare degli anni, grazie ad un ottimo lavoro di programmazione, si sono resi disponibili. Di conseguenza, la scelta iniziale dell’amministrazione è stata quella di destinare le risorse del Decreto Reggio ai servizi essenziali per la cittadinanza, per non compromettere le necessità quotidiane della comunità. Riconosciamo il lavoro delle precedenti amministrazioni di centrodestra che, pur non avendo avviato il progetto, hanno avuto l'idea di un'opera che oggi l’amministrazione Falcomatà ha potuto valorizzare. In ciò consiste il valore di una buona amministrazione: saper riconoscere ciò che di positivo è stato proposto in passato, valorizzarlo, affrontando le sfide del presente e costruendo il futuro». «È proprio questa visione lungimirante che ha permesso di affrontare le difficoltà finanziarie iniziali, e grazie all'impegno di questa Amministrazione, il progetto è stato progressivamente messo in condizione di essere realizzato. Il sindaco Giuseppe Falcomatà ha portato avanti con determinazione il progetto, proponendo l'inclusione del Museo del Mare tra i 14 attrattori culturali nazionali a sostegno del Piano Strategico Nazionale, con l’obiettivo di valorizzare e restaurare edifici di rilevanza storica e architettonica. La proposta ha avuto esito positivo, e così, grazie agli investimenti previsti dal Piano, l'opera è stata inserita in un programma che destinava 1,46 miliardi di euro per la valorizzazione del patrimonio culturale e architettonico del Paese. Il finanziamento iniziale di 53 milioni di euro per il Museo del Mare è stato incrementato, arrivando a 61 milioni, un valore che ha rispecchiato l'aumento dei prezzi. Tuttavia - Romeo ha proseguito - anche questo importo non è stato sufficiente a garantire la realizzazione dell'opera, portando così l’Amministrazione a recuperare altri fondi, raddoppiando sostanzialmente il finanziamento individuato. L’ulteriore risorsa di 60 milioni di euro, ottenuti dal programma Pn Metro Plus, già Pon Metro, è stata decisiva per evitare che il progetto gravasse sul bilancio comunale, portando così il totale dei finanziamenti destinati al Museo del Mare a ben 121 milioni di euro. Un senza precedenti nella storia della nostra città. Se si fosse rimasti ancorati al Decreto Reggio, come inizialmente previsto, l'opera non avrebbe mai visto la luce». In ultimo l’Assessore ha ribadito: «I lavori del Museo del Mare sono avviati, ma non sarà un unico ciclo politico a vederne la conclusione prevista, presumibilmente, a giugno 2028. Ritengo importante non focalizzarsi sul colore politico di chi ha pensato o sta realizzando l’opera, ma sull’interesse supremo della città e dei suoi cittadini. Da questo punto di vista la politica dovrebbe dimostrare una maggiore maturità, senza dividersi su temi di interesse pubblico che invece dovrebbero unire l'intera classe dirigente cittadina. Le polemiche di qualche gruppo politico risultano quindi testoggettivamente fuori luogo. Le opere pubbliche sono un patrimonio collettivo che trascende le dinamiche politiche del momento, sono della città e dei cittadini, non dei sindaci o degli amministratori».

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