![Palazzo Alvaro, sede della Città Metropolitana di Reggio](https://assets.gazzettadelsud.it/2020/01/Palazzo-Alvaro-Città-Metropolitana-Ex-Provincia-Reggio-Calabria-800x800.jpg)
La Fondazione Mediterranea lancia un appello in favore della Città Metropolitana e delle deleghe e funzioni che insegue da 10 anni.
«Che la città metropolitana di Reggio Calabria sia un monstrum geografico è un dato di fatto: basti pensare che la sua superficie è 10 volte maggiore di quella della città metropolitana di Napoli, pur avendo un decimo dei suoi abitanti. Poco e male infrastrutturata – per recarsi da Reggio a Caulonia occorre più tempo che per andare da Milano a Lugano –, la nostra Metro City è tanto grande da contenere al suo interno l’intero Parco d’Aspromonte, caso unico al mondo di una città che abbia un “suo” parco nazionale. Eppure questo handicap, se ben gestito, potrebbe essere un vantaggio dal punto di vista turistico e logistico e da quello agricolo e industriale. Però – avverte il presidente della Fondazione Mediterranea Enzo Vitale – la Città Metropolitana reggina langue e non solo per colpa dei suoi amministratori. Pur abbastanza grande da poter essere una piccola Regione autonoma – il Molise ha più o meno la metà degli abitanti della già Provincia reggina e una superficie di poco superiore –, non ha ancora ricevuto deleghe e funzioni dalla Regione Calabria. La Legge Delrio lo impone ma la Regione Calabria, pur avendo deliberato nel 2014 che entro il 31 dicembre del 2015 avrebbe operato i trasferimenti, non l’ha ancora fatto. Sono passati 10 anni e tutto tace, nonostante formali interventi cui nemmeno si risponde (ultimo quello del 23 gennaio scorso). Tutte le altre città metropolitane italiane, chi prima chi dopo, hanno tutte avuto già nel 2015 deleghe e funzioni dalle rispettive Regioni. Manca solo Reggio, che subisce così l’anomalia di essere un Ente monco. Bene ha fatto, quindi, il sindaco Falcomatà a portare il caso a livello nazionale con una formale denuncia di quest’assurdità al tavolo del coordinamento della Città Metropolitane dell’Anci, che ha deliberato un suo intervento. Staremo a vedere».
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