
Nei giorni scorsi si è parlato parecchio del rapporto burrascoso tra il Comune di Gioia Tauro e l’Autorità di Sistema portuale. O per meglio dei rapporti tra il sindaco Simona Scarcella e il presidente dello scalo Andrea Agostinelli. In quel caso si è trattato di rapporti lavorativi che ben poco hanno riflessi sull’infrastruttura portuale, ma c’è un altro filone di scontro, in questo caso tecnico, tra i due enti. Si tratta del progetto, non ancora finanziato, di allargamento dell’imboccatura del porto. Un intervento considerato vitale per il futuro dello scalo dal momento che consentirà di abbracciare navi da ben 415 metri. Una sfida a quel fenomeno del gigantismo navale che oramai galoppa da diversi anni.
L’Autorità di Sistema portuale ha ripreso un vecchio progetto per allargare l’imboccatura dal versante Gioia Tauro. Ma il Comune nel corso di una riunione tecnica preliminare ha fatto sapere che non è d’accordo su questa proposta, dichiarando che l’imboccatura venga allargata dal versante di San Ferdinando. Scelta che allora fu bocciata presumibilmente per il moto ondoso.
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