San Luca, la "dialettica" tra Fondazione Alvaro e Metro City. Morace, dura replica a Falcomatà
«Leggo con piacere e con stupore la nota stampa rilasciata dal sindaco della Città Metropolitana sulla Fondazione Alvaro. E registro con esultanza la volontà di coadiuvare il nuovo cammino verso “magnifiche sorti e progressive”. È una conversione che ha del miracoloso: come san Paolo sulla via di Damasco». Imbraccia l’arma dell’ironia il prof. Aldo Maria Morace, nella qualità di ex presidente del Cda della Fondazione sanluchese sciolto per “influenze” criminali. Il sindaco Giuseppe Falcomatà, lo ricordiamo, aveva «respingendo con forza qualsiasi retropensiero» affermato che la prefetta Vaccaro avesse «agito pienamente nell'alveo delle sue prerogative» nello sciogliere il Cda, auspicando che la nuova fase commissariale sia «un punto di svolta per la sua attività». «Facciamo chiarezza: – scrive Morace – la Provincia di Reggio era fra gli enti fondatori della Fondazione. Come tale, esprimeva un consigliere d’amministrazione e per statuto doveva coadiuvarne economicamente la vita. Finché non è decaduta per lasciare il posto alla Città metropolitana, lo ha fatto. L’ente che è subentrato alla Provincia non ha mai partecipato alla vita della Fondazione. Ha espresso un delegato del sindaco nella persona del dott. Quartuccio, che non ho mai avuto il piacere di conoscere perché non ha mai partecipato alle sedute del Cda, neppure a quelle on line; e lo stesso sindaco metropolitano non è mai intervenuto alle nostre manifestazioni, né ha mai visitato la sede della Fondazione, la casa natale di Alvaro». L'articolo completo è disponibile sull'edizione cartacea e digitale