Salvini a Reggio: "I calabresi chiedono lavoro e non mance". E rivolto ai No Ponte: "Siete i benvenuti, noi preferiamo i sì"
«Per me è un sogno essere qua. I calabresi che incontro, non in questi giorni ma da anni, mi chiedono lavoro, lavoro, lavoro, non mance o pacche sulle spalle». Lo ha detto il vicepremier e leader della Lega Matteo Salvini a Reggio Calabria. «Noi - ha aggiunto - abbiamo cantieri aperti in Calabria per 22 miliardi di euro che non ci sono mai stati. Vuol dire che tanti ragazzi, tanti operai, tanti ingegneri, tante aziende stanno lavorando. A questi, aggiungiamo i 13 miliardi e mezzo del Ponte che creeranno più lavoro, meno traffico, meno inquinamento, meno spesa e attenzione di tutto il mondo sulla Calabria in positivo: i telegiornali del mondo parleranno della Calabria non per problemi, ma per speranza, bravura, genio e opportunità. Io penso che domenica e lunedì il centrodestra in generale, e la Lega in particolare, raccoglieranno un risultato straordinario qua in Calabria». «Ho tantissimi sindaci che hanno fatto richieste - ha proseguito il ministro delle Infrastrutture -. Stamattina ho incontrato un sindaco di un colore diverso dal mio che ha fatto ricorso contro il Ponte. Per intenderci, il sindaco di Villa San Giovanni, che però da 30 anni aspetta un porto e aspetta di recuperare il lungomare. Sono stato oggi sulla Bretella dove gli operai stanno lavorando per collegare Reggio direttamente all’aeroporto, altra cosa che aspettavano da 15 anni. Quindi è stata una campagna elettorale molto concreta dove abbiamo parlato di Calabria, non di Trump di Palestina o di Putin o di Netanyahu. E penso che i calabresi ci premieranno».
Salvini ai No Ponte: "Siete i benvenuti, noi preferiamo i sì"
«No ponte, no Tav, fra i no e i sì noi preferiamo i sì. Un applauso a quei dieci di sinistra che siccome non hanno una piazza loro devono venire da noi, siete benvenuti». Così Matteo Salvini rivolto ai manifestanti che stanno fischiando gli interventi del comizio leghista a Reggio Calabria a chiusura della campagna elettorale per le regionali. «Mettetevi nei loro panni - dice rivolto alla piazza dei suoi sostenitori - sono così convinti di avere perso che non fanno un comizio a Reggio Calabria e li ospitiamo noi. Domenica e lunedì non perdete, stra-perdete». Quando da in fondo alla piazza sale il coro «assassini», Salvini interrompe il suo discorso e replica: «Finalmente hanno trovato l’aggettivo giusto per i tagliagole di Hamas che tengono in ostaggio i bambini palestinesi e i bambini israeliani». Dopo aver osservato che «non ti vogliamo lo cantava mia figlia in prima elementare». La protesta, aggiunge, è «la migliore rappresentazione del fatto che siamo diversi, perché a parti invertite a nessuno di voi - dice sempre rivolto ai suoi sostenitori - verrebbe in mente di venire qua a rompere le scatole, uno non è d’accordo sta a casa, fa l’amore ascolta la musica, evidentemente hanno tempo libero».