«È fondamentale per noi un approfondimento rispetto a tutte le problematiche del progetto» afferma il sindaco di Villa San Giovanni, Giusy Caminiti, in un documento sottoscritto insieme alla Giunta in relazione al progetto per la realizzazione del Ponte sullo Stretto. «Dobbiamo continuare a ricordare - aggiunge il primo cittadino - che Villa San Giovanni è la città dell’impatto del ponte sul versante calabrese dello Stretto. Per cui il livello di approfondimento di cui noi abbiamo bisogno come città è massimo. Villa San Giovanni è una città che si sviluppa su una costa meravigliosa, area a vocazione turistica in cui un chilometro e mezzo è occupato dal porto storico e dagli approdi in uso alle società private di traghettamento. Una città che già solo dall’apertura del cantiere verrebbe tagliata in due. Continuiamo a sostenere, quindi, che è prioritaria la risoluzione delle interferenze perché la città non può assolutamente sopportare il cantiere. Siamo più preoccupati forse dalla cantierizzazione dell’opera che dall’opera stessa. Per noi risoluzione delle interferenze vuol dire affrontare in maniera sistematica, innanzitutto, il problema della rete viaria, la viabilità alternativa. Già noi sopportiamo milioni di mezzi ogni anno e non possiamo anche sopportare il peso del "cantiere Ponte". La nostra città rischia di scomparire sotto questo cantiere. Al netto di quelle che sono le valutazioni che abbiamo letto nelle 42 pagine di richieste di integrazione documentale dagli esperti della commissione Via del ministero dell’Ambiente, non può esserci detto: 'stiamo valutando e stiamo approfondendo". Noi, probabilmente perché quelle osservazioni le avevamo presentate, quelle richieste le abbiamo lette, invece, molto velocemente e dobbiamo dire che ci sono le nostre perplessità proprio sulla carenza documentale e degli studi e sullo scarso approfondimento del progetto rispetto ad uno standard definitivo».
«Ci aspettiamo - dice ancora il sindaco Caminiti - che vengano risolte tutte le problematiche che sono state avanzate e che la conferenza istruttoria non sia solo finalizzata ad esprimere un parere in 60 giorni, ma sia veramente un luogo di approfondimento delle questioni tecniche legate a questo progetto».
«Il 25 maggio è in programma una grande manifestazione popolare contro il Ponte sullo Stretto a Villa San Giovanni» riferisce intanto, in una nota, il movimento «No ponte», che ha tenuto un’assemblea a Villa San Giovanni. «Quello del ponte - aggiunge il movimento - é un progetto scellerato. Non sono servite a calmare gli animi le 239 osservazioni del ministero dell’Ambiente. Aumentano anzi le preoccupazioni su ulteriori sperperi di denaro a favore degli studi di progettazione e la rabbia di chi vede la propria vita, la propria casa, il proprio territorio come agnello sacrificale da immolare in nome di interessi né nazionali, né strategici. Abbiamo a che fare con una classe politica che, nascondendosi dietro lo spauracchio del Ponte, continua a non dare risposte alle vere priorità che tutti i giorni calabresi e siciliani reclamano a gran voce: infrastrutture vere, sanità, scuola e servizi pubblici degni un paese civile. E mentre continuano a martellarci quotidianamente con una propaganda che ci propina un futuro radioso grazie al Ponte, ci stanno cancellando il futuro tra autonomia differenziata, tagli verticali alla spesa pubblica, terreni agricoli trasformati in distese di pannelli fotovoltaici e pale eoliche in nome di un green che sa poco di ambiente e molto di colonialismo. Per questo la manifestazione del 25 maggio avrà al centro, ancora una volta, un unico grande no al Ponte, affiancato dai tanti sì di cui Calabria e Sicilia hanno realmente bisogno. Vogliamo che sia una grande manifestazione popolare e rinnoviamo l’invito a tutte le realtà associative ed a tutti quelli che si vogliono opporre a questo scempio, a costruire insieme l’iniziativa che abbiamo programmato».
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