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Ponte sullo Stretto, Caminiti: «Alzarsi dai tavoli? Villa non sarebbe difesa»

«Un necessario momento di democrazia e partecipazione». Giovanni Cordova di No Ponte Calabria ha così introdotto il sindaco Giusy Caminiti che ha partecipato all’incontro promosso dal Movimento al Teatro Primo con l’intento di dar vita ad un contenitore di confronto chiarificatore su determinati percorsi e sulle visioni rispetto il collegamento stabile, e soprattutto riguardo alla linea dell'amministrazione che – ha detto Caminiti incalzata sulle modalità di approccio nelle interlocuzioni che interessano l'opera – «ha permesso di mettere dei punti fermi nella discussione».
Ha parlato, in questo contesto, di «passi avanti su un metodo che doveva portare esattamente a ciò cui ha portato: consapevolezze». Emblematico, in tal senso, il passaggio inerente la faglia attiva e capace di Cannitello, lì dove dovrebbe cadere il pilastro e di cui si parla perché «l’ingegnere Paolo Nuvolone, che ha firmato un patto di collaborazione col Comune, ha posto il problema e l’amministrazione l’ha rilanciato al ministero dell’Ambiente e al Mit», e ciò è stato possibile per la presenza ai tavoli dell'amministrazione. Per questo è «paradossale – ha detto il sindaco – la richiesta di alzarsi da quei tavoli in quanto Villa non sarebbe stata rappresentata, difesa».
Fondamentale, quindi, la presenza in determinati contesti: «Non sono stata invitata alla presentazione del progetto nel corso del G7», ha ricordato Caminiti, ribadendo però quanto fosse importante «non stare seduta là in quel momento», ma esserlo «alla conferenza istruttoria del 13 aprile dove abbiamo parlato per primi e lo abbiamo fatto carte alla mano».

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