Una procedura innovativa di chirurgica ibrida dell’aorta toracica ha avuto protagonista l’Unità operativa di chirurgia vascolare del Grande Ospedale Metropolitano. Una tecnica unica nel suo genere, autorizzata, e di conseguenza adottata per la prima volta in assoluto, in un Centro specialistico del Meridione. «L’intervento chirurgico è stato eseguito, pochi giorni fa, su di un soggetto relativamente giovane affetto da una patologia importante, la dissezione dell’aorta toracica e addominale, in cui precedenti interventi, open ed endovascolari, non avevano sortito nel tempo il risultato atteso. Si è resa necessaria – spiega il primario Pietro Volpe-, una protesi personalizzata, costruita sull’anatomia vascolare del paziente da sottoporre a trattamento. L’occlusione delle collaterali o la rottura dell’aorta in questa sede ha un esito immediatamente mortale. La dissezione dell’aorta è una malattia delle arterie che determina lo sfaldamento, o meglio lo slaminamento della parete, nel caso specifico, della più grande arteria del corpo umano da cui originano i rami che vanno ad irrorare tutti gli organi, cuore e cervello compresi. Essa tende – aggiunge Volpe-, ad una progressiva evoluzione con estensione verso la periferia ed interessamento dei vasi più distali /o con una dilatazione crescente nel tempo fino a realizzare il cosiddetto aneurisma dissecante». Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Reggio