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"Premio Nobel per la pace a Riace", l'appello di un comitato di associazioni

Assegnare il Premio Nobel per la pace 2019 a Riace, la cittadina calabrese diventata modello di integrazione per i rifugiati. È l’appello di cui si fa portavoce un cartello nazionale di associazioni, istituzioni e organizzazioni della società civile che lancia una campagna a sostegno della candidatura del Comune calabrese.

«Riace è conosciuto in tutta Europa - è detto in un documento reso noto dal comitato - per il suo modello innovativo di accoglienza e di inclusione dei rifugiati, che ha ridato vita ad un territorio quasi spopolato a causa dell’emigrazione e dell’endemica mancanza di lavoro. Le case abbandonate sono state restaurate utilizzando fondi regionali, sono stati aperti numerosi laboratori artigianali e sono state avviate molte altre attività che hanno creato lavoro sia per i rifugiati che per i residenti».

Nel documento si fa riferimento al sindaco sospeso di Riace, Domenico Lucano «arrestato, poi rilasciato, sospeso dalla carica e infine esiliato dal Comune con un provvedimento di divieto di dimora per 'impedire la reiterazione del reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina'. Un provvedimento che rappresenta un gesto politico preceduto dal blocco nel 2016 dell’erogazione dei fondi destinati al programma di accoglienza e inserimento degli immigrati, che lasciò Riace in condizioni precarie».

Il documento è sottoscritto da Rete comuni solidali (Recosol), XIII Municipio di Roma, Comunità di base S.Paolo, Left, Arci Roma, Comuni Virtuosi, Cisda.

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