Prosegue con successo il progetto nazionale dell’associazione Valentia: donare libri ai reparti Covid degli ospedali italiani. Stavolta è stato il turno di Reggio Calabria che ha accolto l’iniziativa con soddisfazione e ampia partecipazione. Valentia – in collaborazione con le case editrici Libritalia, Meligrana, Mario Vallone, Sd Collezioni, Il cristallo – ha consegnato varie pubblicazioni con l’obiettivo di creare una biblioteca al Gom.
La realtà associativa nazionale, organizzatrice di attività culturali e sociali, si è quindi resa protagonista di un ulteriore importante gesto. Il presidente Anthony Lo Bianco ha commentato: «L’auspicio è che possa essere un invito per tutti a reinterpretare il significato del dono. A marzo, all'inizio di questa terribile esperienza che è la pandemia, abbiamo dato un grande segnale attraverso numerose donazioni per fronteggiare l’emergenza. Da lì abbiamo cominciato a scrivere un libro, con lo scopo di poter raccogliere i fondi per creare delle foreste del ricordo, per chi oggi non c’è più. Attraverso questi racconti ci siamo resi conto di quanto siano dure le notti e i giorni in ospedale». I libri sono stati donati dai referenti dell’associazione di Reggio, Villa San Giovanni e Cittanova, ad Antonino Verduci, direttore medico del presidio ospedaliero e ad alcuni dei medici e sanitari coinvolti nel contrasto al Covid. I giovani Giovanazzo, Sergi e Calogero hanno altresì dichiarato: «Non potevamo non aderire a questa iniziativa, lanciata dalla sede nazionale, così ricca di speranza e fiducia. È un regalo che commuove perché è cibo per la mente: i libri e la cultura uniscono e il pensiero è una grande forza che ci aiuterà a superare questo momento difficile».
Anche la segreteria di Valentia ha voluto esprimere il proprio pensiero in merito al progetto: «Grazie ai titoli, adatti a tutte le età, organizzeremo una piccola biblioteca nel reparto dove i pazienti, che trascorrono settimane in isolamento, sono nelle condizioni di leggere. Una idea lodevole non solo per i pazienti, ma anche per gli operatori sanitari che passano in ospedale tanto tempo che potranno prendere un libro, anche solo sfogliarlo, distrarsi per qualche minuto e avere uno spunto di riflessione».
Caricamento commenti
Commenta la notizia