Vuole comprendere come dal dna si origina tutto e cosa accade alle cellule tumorali in seguito al danno provocato dai trattamenti chimici. Scrutare l’unità biologica, mentre mette in atto meccanismi di difesa per salvarsi, è il suo forte. Il tutto per individuare “target” genetici da andare a modulare per aumentare l’efficienza della chemioterapia. Questo e tanto altro ancora studia Monia Pugliese, reggina di Montebello Jonico che, dopo essersi diplomata al Liceo Scientifico “da Vinci” di Reggio Calabria si è iscritta alla triennale di Scienze Biologiche all’Università di Messina per poi “volare” alla Sapienza di Roma per la specialistica in biologia cellulare e molecolare. Non le pesa trascorrere ore e ore sui libri. «Superavo gli esami facilmente, perché amavo quelle discipline e non vedevo l’ora di mettere tutto in pratica». Dopo meno di un anno, infatti, inizia un tirocinio formativo all’Istituto Superiore della Sanità dove cerca di capire la vita di una particolare proteina: l’enzima endonucleasi. Se non si “accende e spegne” nel giusto modo potrebbe tagliare il dna al pari delle forbici.
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