Reggio

Sabato 23 Novembre 2024

Reggio, nel cuore dei bambini la vera città “gentile”

Nessun atto di gentilezza, per piccolo che sia, è mai sprecato: è con questo spirito che maestre e alunni della IV C dell’Istituto comprensivo “Principe di Piemonte” hanno accolto l’appello struggente che Francesca, mamma di Lorenzo, un ragazzino di 14 anni di Castel San Pietro Terme (Bo) che sta lottando ormai da quattro anni con il sarcoma di Ewing, ha lanciato sui social media. Raccontando la storia di suo figlio, Francesca ha spiegato che «per lui questo è davvero un brutto momento, ha molto dolore, lui vive tutto il giorno con questo pensiero. Aiutatemi a distrarlo, scrivetegli lettere, raccontategli il mondo lì fuori, apritegli delle finestre». Ed ecco che «una volta lette queste parole, come potevamo sottrarci ad una richiesta così chiara, forte, che ci mette tutti di fronte alla fragilità del mondo e dell’uomo?», raccontano gli alunni e le maestre della IV C. La vicenda di Lorenzo è diventata, così, di ispirazione per far vivere agli alunni un’esperienza didattica un po’ fuori dagli schemi. «Con grande maturità e sensibilità – spiegano le maestre – i nostri alunni hanno scritto a Lorenzo le loro lettere corredate di foto , spalancando le finestre per far conoscere loro stessi, la classe, la scuola e tutti gli aspetti della nostra città, dal gelato al Duomo, dai Bronzi all’aperitivo. Così, con una grande busta in mano, i bambini si sono recati - molti di loro per la prima volta - alle Poste per spedire la loro missiva a Lorenzo, seguendo tutti i passaggi necessari affinché possa arrivare a destinazione. Un’esperienza che difficilmente dimenticheranno. Forse con i nostri pensieri e le nostre descrizioni abbiamo reso meno monotone le giornate di Lorenzo, ma allo stesso tempo Lorenzo ci ha aiutato a riscoprire, in un mondo che va sempre più veloce, il valore prezioso della corrispondenza, il desiderio dell’attesa, il profumo della carta e la gioia della condivisione». «Questa storia – concludono le maestre – parla di bellezza. Con un’umanità che fa sempre più fatica a riconoscerla, crediamo che in queste settimane i nostri alunni insieme (e grazie) a Lorenzo e Francesca l’abbiano creata con un piccolo gesto gentile».

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