Croce di Casalecchio (in provincia di Bologna); Jesolo e Caorle (Venezia); Calenzano (Firenze); Adria (Rovigo); Milazzo (Siracusa); Valbisenzio (Prato); Vallata dello Stilaro (Reggio Calabria); Alfero di Verghereto (Cesena). Non passa giorno che da una di queste località un sindaco, un amministratore, o un’associazione di cittadini non alzi la mano per denunciare disservizi nella ricezione del segnale televisivo. Il digitale terrestre, infatti, continua a creare problemi. Un periodo complicato, fatto di interruzioni video, di black-out, di impianti che vanno aggiornati (o riaccesi) e di frequenze che servirebbero ma non ci sono più. E' un periodo di antennisti, nuovi apparecchi e risintonizzazioni dei canali.
Problemi col digitale terrestre dai quali si sono smarcati quegli italiani che hanno deciso di mandare in pensione sia le vecchie antenne sia i sogni di gloria di una banda larga che stenta ad arrivare. E lo hanno fatto - cosa caldeggiata in queste zone anche dal ministero delle Imprese e del Made in Italy - installando una parabola e acquistando un decoder o una cam certificata. Il tutto per salire a bordo della piattaforma satellitare gratuita Tivùsat. Ma opta per tivùsat anche chi il digitale terrestre lo riceve, ma preferisce una qualità visiva e sonora che passando per l’alta definizione arriva fino al 4K. Questa piattaforma, infatti, non solo raggiunge l’intero territorio italiano. Ma lo fa con una qualità dell’offerta impensabile per il digitale terrestre. Basti pensare che annovera più di 70 canali in Hd. Un palinsesto dove non mancano le esclusive, a partire dai sette canali in altissima definizione tra i quali Rai4K che ha trasmesso i Mondiali di calcio in Qatar e il 73esimo festival di Sanremo. Per non parlare di tutte le edizioni dei telegiornali regionali Rai diffusi su 23 diversi canali in alta qualità.
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