Di “Famiglie e bisogni: politiche sociali e prospettive di comunità” se n'è parlato ieri nel convegno - realizzato nella Giornata internazionale della famiglia - svoltosi a Palazzo San Giorgio, su iniziativa di Rti Progetto Sociale 2.0 soggetto che gestisce le attività dell’Hub dei servizi per la famiglia in convenzione con il Comune. A condurre i lavori è stata Angela Latella, amministratore Rti Progetto sociale 2.0 che ha evideziato come l’incontro sia un momento di confronto e scambio, con l’obiettivo di «sostenere le famiglie e incentivare sempre più azioni integrate e di comunità che offrono spazi di crescita e di benessere, andando oltre un welfare assistenziale». Dopo i saluti introduttivi dell'assessore comunale al Welfare Demetrio Delfino, affiancato dal funzionario di settore Andrea Canale (che riveste la funzione di raccordo tra ente gestore del servizio e Rti affidatario), si sono succeduti gli interventi di Maria Angela Cuzzola che ha presentato i risultati del Family hub 2.0; Immacolata Bruzzese che ha relazionato su "Formazione specifica per le equipe di lavoro a tutela dei nuclei familiari fragili"; mentre Evelina D'Amato ha presentato le azioni di promozione e supporto alla genitorialità e Saverio Sergi ha sviscerato la tematica "La famiglia oggi: prospettive e bisogni evolutivi". Se i dati forniti dalla Cuzzola hanno attestato il proficuo impegno dell’hub - con un’utenza stimata in 200 soggetti per i primi 18 mesi di appalto che ha toccato il numero di 637 prese in carico con un numero di 827 accessi al centro - l’intervento della Bruzzese è servito a dettagliare meglio la pluralità dell’offerta di sostegno ai genitori (che va dai servizi d’ascolto ai colloqui individuali alle consulenze), con l’esortazione agli assistenti sociali a «saper essere... per aiutare al meglio». Sergi - psicologo dell’Asp con attività anche quale giudice onorario presso il Tribunale per i minori di Reggio Calabria - elencando le varie leggi succedutesi nei decenni e che hanno contribuito a «ridisegnare la mappa dei bisogni delle famiglie problematiche», ha tra l’altro spiegato il passaggio dal Cof (Centro occupabilità femminile) all'Hub ed elogiato i servizi da quest'ultimo erogati, non senza proporre alcuni esempi che attestano le mutate condizioni dei nuclei familiari che da un lato comprendono sempre più «giovani donne con figli minori» cui si contrappongono madri anziane, punto di riferimento per figli in età adulta che, per vicissitudini personali, si ritrovano a tornare a vivere nella famiglia d’origine. Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Reggio