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Oscar e il fascino dell’Aspromonte. Ha percorso a piedi in solitaria i i 5.500 km del Sentiero Italia

La storia del 19enne vicentino. «Ho scoperto un’Italia autentica, non turistica né famosa ma bella»

I 5500 chilometri del Sentiero Italia (tratto continentale) percorsi a piedi in 8 mesi. Questo è il primo traguardo che il 19enne Oscar Danielli ha raggiunto col suo arrivo a Reggio Calabria il 30 dicembre scorso dopo essere partito l’1 maggio dall’altopiano di Asiago sulle Prealpi vicentine. Una storia affascinante di umanità e sportività che ha dell’incredibile e genera entusiasmo.
Su indicazione e invito dei volontari del Cai di Reggio Calabria abbiamo potuto assistere ai passi conclusivi di quest’avventura che si sono succeduti sotto la pineta del lungomare fino al pannello che segna convenzionalmente il termine del percorso curato dal Cai nazionale. Mentre sul viale Zerbi scorreva sincopato il traffico caotico delle feste, sotto gli alberi, zaino in spalla, Oscar ha camminato con lo stesso passo calmo e leggero con cui ha attraversato il resto d’Italia, guardandosi intorno curioso e sereno.
Nel tratto terminale dello stivale che dalla punta più alta dell’Aspromonte, Montalto, lo ha portato praticamente a livello del mare, è stato accompagnato da due angeli custodi, gli esperti della stazione Aspromonte Carmelo Idone e Consolato Dattola che hanno condiviso con lui - socio Cai della sezione di Schio (VI) - le ultime 8 ore di “passeggiata” fino al tocco del pannello didascalico guardato con soddisfazione ma senza ostentazione: si vedeva che al giovane e intraprendente camminatore bastava la consapevolezza di esserci riuscito. Poi, c’è stato giusto il tempo di qualche foto ricordo e una prima condivisione a caldo di questa inusuale esperienza di sfida oltre limite.
Oscar ha cominciato a esplorare la montagna ed a camminare in maniera impegnativa già all’età di 10 anni. A 15 poi, l’idea ambiziosa di attraversare l’Italia a piedi: «Ho avuto la fortuna di avere genitori disponibili (mamma Bertilla e papà Luca) che hanno riposto fiducia in me. E così, a 18 anni ho potuto fare il grande salto». Un sogno trasformato in progetto con grande determinazione. Dopo la scuola superiore durata tre anni, Oscar ha lavorato per altri due per mettere da parte i soldi e finanziarsi il viaggio. Contemporaneamente si è messo alla prova con sortite sempre più lunghe tra il Veneto e il Trentino; quindi, all’inizio della primavera è partito, da solo, lungo le due grandi dorsali montuose d’Italia: le Alpi e gli Appennini, passo dopo passo, respiro dopo respiro, dormendo in rifugi, baite, stalle, romiti, conventi e abitazioni private.
Cosa resta di questo viaggio? «La scoperta di un’Italia autentica, non turistica, non famosa. L’aver visto e sperimentato come vivono gli italiani dove il turismo non arriva. E poi una sfida tutta personale che ha rappresentato per me il passaggio all’età adulta».

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