C’è un sito archeologico sommerso nei fondali di fronte a Rada Giunchi. Le ricerche condotte in questi anni hanno portato la Soprintendenza, guidata da Maria Mallemace, a circoscrivere un’area espressione di valori archeologici, storici, artistici. Area da tutelare, attraverso le prescrizioni indicate dalle normative (vietate le immersioni di qualsiasi tipo; la pesca professionale e la pesca sportiva con qualsiasi attrezzo; qualsiasi forma di ancoraggio e ormeggio; l’installazione di qualsiasi tipo di segnalamento; qualsiasi altra attività che possa arrecare danno ai beni culturali sommersi e/o causare l’alterazione dello stato dei luoghi), l’area quindi è fruibile alle immersioni ricreative solo previa autorizzazione. Il sito è stato segnalato alla Soprintendenza nel gennaio del 2017 da due subacquei sportivi. La macchina si mise in moto e i controlli confermarono la consistenza archeologica della segnalazione accertando la presenza sul fondale di materiali di interesse archeologico dall’ampia forbice cronologica.
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