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Reggio, sott’acqua alla (ri)scoperta delle meraviglie dello Stretto

Il sito archeologico individuato dal sub specializzato Andrea Murdock Alpini. Al largo di Cannitello ancore romane e del cinquecento. «Soltanto in particolari giornate ci si può immergere»

Lo Stretto continua a raccontare la storia di un passato millenario e ad essere scrigno di tesori sommersi che diventano testimonianza delle civiltà che si sono avvicendate su queste coste. È degli ultimi giorni la scoperta di Andrea Murdock Alpini, subacqueo, instructor trainer e tecnico che si muove nelle acque marine e lacustri prediligendo i relitti, storici o moderni, grotte e miniere. Un esperto che un paio di mesi fa è stato insignito di un significativo riconoscimento dall’Accademia internazionale di scienze e tecniche subacquee - le cui finalità sono sviluppo, conoscenza e divulgazione delle attività subacquee, la diffusione della cultura del mondo sottomarino in contesto interdisciplinare - e il conferimento del “Tridente d’Oro”, premio creato nel 1960, considerato il “Nobel delle attività subacquee”.

Alpini è anche autore di settore, con all’attivo diverse pubblicazioni tra cui, l’ultima, “Andrea Doria: un lembo di patria” e fondatore di un brand (Phy Divig Equipment) per sviluppare nuove ricerche e prodotti mirati per la subacquea avanzata e d’avanguardia. Un vero e proprio esploratore dei fondali quindi che, al largo di Cannitello, durante una delle sue recenti immersioni, ha ritrovato quello che ritiene un porto con ancore romane e del cinquecento e secoli successivi. Come lui stesso spiega, è da un anno che ha iniziato a scandagliare lo Stretto «alla ricerca di nuovi punti di immersione» per imbattersi, poi, in questo sito archeologico, che, aggiunge parlando di quanto ammirato sott’acqua, «in onore al mito locale ho chiamato Antro di Glauco». Insomma, volendolo definire, Alpini lo vede «un porto sepolto» a richiamare, come ispirazione, il breve componimento omonimo di Giuseppe Ungaretti (“Vi arriva il poeta e poi torna alla luce con i suoi canti e li disperde.

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