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All’Eremo l’abbraccio di Reggio con la Patrona. Fervono i preparativi prima della grande processione

Padre Ammendola: «Salire qui è un qualcosa di unico che ormai si ripete da quattro secoli. Una testimonianza di fede radicata nella storia di Reggio»

Nel santuario dell’Eremo fervono i preparativi in vista dell’ultimo sabato, il settimo, in onore della Madonna della Consolazione, patrona della città. Giornata di grande fede e devozione di popolo che si rinnova. Alle ore 8, dopo la tradizionale veglia notturna e tre concelebrazioni eucaristiche, ha inizio la rituale discesa della Venerata Effigie verso la Basilica Cattedrale. La messa delle 6,30 del sabato è presieduta da mons. Salvatore Nunnari, arcivescovo emerito di Cosenza-Bisignano. Subito dopo l’arrivo della processione nella piazzetta della Consegna, come ogni anno, si assiste al “passaggio” della vara – trasportata a spalla dai portatori presieduti da Gaetano Surace – dei frati al clero dell’arcidiocesi Reggio-Bova con l’arcivescovo Fortunato Morrone.

In quest’ultimo sabato si commemora la festa dell’Esaltazione della Santa Croce. La celebrazione rammenta il ritrovamento della “vera Croce” di Gesù da parte di Sant’Elena, avvenuto il 14 settembre del 327. Allora, la reliquia sarebbe stata innalzata dal vescovo di Gerusalemme davanti al popolo. I sabati risalgono al 1636 quando eventi spaventosi in Calabria non coinvolsero la città di Reggio. Un miracolo. Avvenne che numerosissimi fedeli si portarono all’Eremo e ringraziarono la loro Salvatrice. Quest’anno i 7 sabati hanno avuto inizio il 3 agosto preceduti dal venerdì di festa di Santa Maria degli Angeli alla Porziuncola con la partecipazione della comunità parrocchiale “Santa Maria Madre della Consolazione”.

«Abbiamo vissuto i sette sabati – ci ha dichiarato Padre Pietro Ammendola guardiano e parroco del convento – contemplando Maria, madre e maestra, nelle diverse fasi della sua vita; quindi nei momenti più belli e significativi. Maria è modello per ogni cristiano. Siamo così arrivati alla conclusione di questo itinerario che ci fa contemplare Maria “Madre della Consolazione”. È un titolo caro al popolo reggino in cui tutti si sentono coinvolti.

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