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“Taxi sociale” a Reggio, Arghillà rompe così l’isolamento

La prima corsa è partita, con destinazione… la fermata dell’autobus di Catona. Può sembrare una banalità ma per chi vive affacciato al balcone naturale di Arghillà anche raggiungere una fermata dei mezzi pubblici può essere una sfida quotidiana, figuriamoci usufruire di servizi essenziali ma distanti come una prestazione sanitaria o un’incombenza amministrativa.
Per far fronte a queste necessità civili è stato attivato il “taxi sociale”, un servizio gratuito e a chiamata che parte dal cuore di Arghillà nord per connettere il rione con i principali enti di servizio come l’ambulatorio Ace di medicina solidale a Pellaro o uffici pubblici e centri didattici.
Ad attivare il servizio nel cuore del rione un cartello di associazioni – Centro Ace, Coordinamento di quartiere, Fare Eco, coop Rom95, Azimut, Associazione dilettantistica Arghillà – capeggiato dal Consorzio Ecolandia. Sono questi gli attori promotori che, nonostante incendi, danneggiamenti, vandalismi e furti, continuano a cercare soluzioni faticose piuttosto che alibi assolutori. Per fortuna non tutti e non sempre si limitano alla solidarietà verbale. Come ci spiega Laura Cirella, responsabile del progetto, il raggruppamento di imprese ha trovato il fattivo sostegno della Tavola Valdese che, grazie ai fondi dell’8x1000, ha finanziato, col più grande impegno di risorse a livello nazionale, il progetto “Fata (Fuoco, Aria, Terra, Acqua) Comunità”, con tutta una serie di azioni a favore del quartiere tra cui appunto il “taxi sociale” con l’acquisto di un pulmino 9 posti. «Il progetto ha aspetti decisamente innovativi. È partito dall’ascolto dei bisogni reali degli abitanti con i quali abbiamo cercato di costruire le soluzioni fattibili».

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