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Il panfilo inglese affondato 107 anni fa scoperto di fronte a Capo Spartivento

Sui fondali del mare Jonio il vecchio relitto di una nave inglese. Ignota fino a qualche giorno addietro, la sua presenza è stata scoperta da Andrea Murdock Alpini, l’esploratore subacqueo premiato recentemente con il prestigioso Tridente d’oro. Si tratta del “Melo”, nave per trasporto passeggeri costruita nel lontano 1887, nei cantieri britannici di Sir WG Armostrong, a Low Walker presso il fiume Tyne, località nota per la fiorente cantieristica navale. Il suo affondamento risale a 107 anni addietro. Il relitto è stato individuato con l’ausilio di un ecoscandaglio, a circa novanta metri di profondità, nello specchio d’acqua di fronte a Capo Spartimento, tra Brancaleone e Palizzi.
«Leggendo molti libri storici e guardando la carta nautica – racconta l’esploratore marino – ho a lungo sognato di poter esplorare i fondali della Calabria jonica. Questo per me è un tratto di mare unico, dove si incontrano storie dell’antica Grecia e di battaglie navali delle recenti guerre mondiali. La costa è aspra, arida, spesso ancora inviolata. I suoi territori sono selvaggi così come i suoi fondali. Il fondo del mare è molto piatto e fangoso, così quando l’ecoscandaglio rileva una traccia subito batte forte il cuore, ci si emoziona. Sarà un relitto o una secca?».
Per lui, la domanda che folgora i pensieri di ogni buon esploratore, è risuonata anche stavolta. Le prime immersioni a una profondità prossima ai novanta metri, le riprese video, la ricostruzione storica e l’identificazione del relitto è stata condotta da Alpini in solitaria.

Foto di Alessandro Pagano

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