La Reggina ha scritto un nuovo capitolo nel glorioso e pesante volume della propria storia, che oggi segna 105 anni. Passerà agli archivi come un nuovo – l’ennesimo, peraltro imprevisto – cambio di consegne al vertice.
Le premesse sembrano positive e i fatti dicono che a Roma, attorno a un tavolo dalle bianche poltrone di un ampio studio della “M&G” presieduta da Luca Gallo (la cui famiglia è originaria di Rogliano nel Cosentino) davanti a un notaio si è registrato il closing.
Una svolta storica. L’Urbs Reggina 1914 presieduta da Mimmo Praticò e con maggioranza della “P&P” è passata all’imprenditore che, a capo di una holding, ha salvato la società amaranto dal fallimento, rilanciando il progetto sportivo, con grandi ambizioni. Alla fine dell’incontro, come si è visto attraverso la diretta su Facebook, applausi, baci e abbracci. Tutti soddisfatti.
Mimmo Praticò tradiva un po’ di legittima emozione, nonché di soddisfazione, assieme al figlio Giuseppe, per un’abile operazione messa a segno nel giro di poco tempo e senza che nessuno avesse avuto la benché minima percezione, il più piccolo sentore dell’ottimale soluzione trovata alle difficoltà dell’ultimo periodo di gestione.
Il passaggio riguarda il 97,1% delle quote. Luca Gallo ha rilevato l’86,66% dalla famiglia Praticò e il 10,44% da De Caridi e Simonetta e sarà un presidente «pienamente consapevole della sfida e dell’impegno che derivano dall’essere proprietario di un club così importante, che festeggià 105 anni di storia e che rischiava di sparire. L’obiettivo immediato è rendere l’Urbs Reggina 1914 più forte».
Erano presenti al rito delle firme, l’avvocato Vincenzo Iiriti, braccio destro di Gallo, il ds Massimo Taibi, l’addetto stampa Peppe Praticò.
Ecco invece le sensazioni del presidente uscente Mimmo Praticò: «È un’emozione solo il pensiero di essere riusciti a dare continuità al calcio a Reggio e il momento della cessione delle quote ha rappresentato un’altra emozione fortissima. Da presidente ho dato il massimo finchè ho potuto. Il mio augurio è che la nuova società possa fare meglio di noi e ottenere risultati prestigiosi che ci farebbero sicuramente piacere. Sono stati quattro anni impegnativi non soltanto sotto l’aspetto economico ma anche sul piano fisico. Sono stati periodi travagliati perchè siamo stati abbandonati da tutti, anche se allo stesso tempo abbiamo approfondito la conoscenza di tanti tifosi che amano la Reggina. Si sono alternati momenti difficili e altri bellissimi. E in questi anni abbiamo distribuito tanti sorrisi con grande gioia. Nonostante il rammarico per l’ultimo periodo difficile, siamo comunque riusciti a lasciare la squadra in buona posizione in C. Abbiamo salvato la Reggina ogni anno, ma il salvataggio iniziale nel 2015 e quello finale con la cessione delle nostre quote rappresentano l’apice di un lavoro di cui vado orgoglioso».
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