«Una nuova promessa mantenuta»: così il presidente Luca Gallo, ieri, dopo l’annunciata acquisizione ufficiale del marchio della Reggina. La firma a mezzogiorno, nel “quartier generale” dell’Excelsior. Oltre alla curatela fallimentare della Reggina 1986, composta da Massimo Giordano e Fabrizio Condemi, erano presenti il direttore generale Vincenzo Iiriti, una funzionaria della “M&G” (la holding di Roma di cui Gallo è proprietario), il dirigente Vincenzo Calafiore e il responsabile della comunicazione della Reggina, Peppe Praticò. Gallo, come si legge in una nota diffusa al termine, ritiene «tra mille impegni presi e assolti, altrettante difficoltà e situazioni ereditate – spesso ben oltre i limiti della decenza – che la questione identità rivestisse carattere prioritario», peraltro scandita dalla ferma e corale istanza della tifoseria che chiede, «in forma individuale e associativa, unità e rispetto per la storia dei nostri colori». Da oggi, dunque, «la storia della Reggina torna ad essere riunita sotto un’unica bandiera». L’operazione implica un passaggio importante verso l’acquisizione del Sant’Agata e del Granillo.