Come un buon padre di famiglia. La scivolata di Rieti non è andata giù a Massimo Taibi. Ecco che il direttore sportivo ieri non ha esitato a tirare le orecchie ai giocatori amaranto, per la scialba prova offerta in terra laziale. Dopo la gratificante (non illusoria: è l’auspicio) vittoria sul Catania, il suo è comunque un segnale lanciato alla Reggina per ammonirla che deve riprendere slancio, senza fermarsi da qui alla fine della regolar season. A partire dalla prossima sfida interna, con vista playoff, contro la Sicula Leonzio. Rieti, dunque, pagina… oscurata a condizione che in campo tornino subito il sereno con i tre punti e la continuità di rendimento. Era parecchio influenzato l’ex portierone della serie A, ma ha accettato una breve chiacchierata telefonica con Gazzetta del Sud. Per affermare che a Rieti, in previsione di una partita molto maschia, una squadra come la Reggina deve spingere rispondendo colpo su colpo all’avversario, mettendola proprio sul piano della corsa. E della mentalità. “Una colpa, non un’attenuante non averlo fatto”. Naturalmente Taibi è contento per le prospettive aperte dalla nuova società. Per conto suo, la Reggina “vola” al vertice dirigenziale: «Abbiamo riconquistato i quattro punti grazie alla bravura del presidente Gallo, del dg Iiriti e degli avvocati, per cui non possiamo tornare indietro. Sarebbe un enorme rimpianto. Un grave errore. La classifica dice che siamo in ballo per i playoff. Dobbiamo agganciare il decimo posto e giocarcela, appunto perché la Reggina ha un futuro importante. Oggi ho anch’io maggiori responsabilità. Tutti conosciamo le difficoltà incontrate fino a dicembre. Ora è cambiato tutto».