Per la Lega Pro il campionato di Serie C può dirsi concluso qui. Troppo alti i costi per rispettare il protocollo medico-sanitario (la stima media per ciascuna società va da un minimo di 98mila ad un massimo di 146mila euro) e solo per la ripresa degli allenamenti l'incidenza prevista sarebbe tra il 3 e il 5%. Dati che sono emersi ancora più chiaramente dopo che la Serie C ha convocato i propri medici sociali per raccogliere le loro riflessioni di natura sanitaria. Un’incidenza che il 'sistema Serie C' non si sente in grado di poter sostenere, soprattutto perché non sono ancora inclusi gli ulteriori costi di ripresa delle partite e gestioni di eventuali casi positivi al Covid-19. A stabilire lo stop, che andrà comunque deliberato dal Consiglio federale della Figc, è stata l’assemblea dei 60 club di Lega Pro, che alla fine ha votato a larghissima maggioranza lo stop definitivo del campionato, il blocco delle retrocessioni e dei ripescaggi dalla Serie D e le promozioni in Serie B delle prime 3 squadre dei rispettivi gironi (Monza, Vicenza e Reggina): «È stata la più bella assemblea che ho svolto finora - ha spiegato il presidente della Lega Pro Francesco Ghirelli - È emerso un enorme senso di responsabilità da parte di tutti e rispetto alle ragioni di ognuno, con una nostra specificità tutta da rimarcare che poi si è espressa nel voto». Più 'equilibrata' invece la discussione riguardo la quarta promossa in Serie B, a vincere alla fine è stata l’esigenza da parte dei presidenti di far prevalere comunque il merito sportivo: «Dal voto - ha spiegato Ghirelli - emerge la chiara voglia di privilegiare il merito sportivo, in molti vorrebbero disputare un playoff e quindi in questo caso si apre una riflessione». L’ipotesi di un playoff per decidere la quarta promossa prenderebbe corpo qualora l’emergenza Coronavirus rientrasse ulteriormente rispetto ai dati già confortanti attuali. L’alternativa sarebbe la promozione del Carpi in base a una media ponderata in rapporto alle partite giocate e i punti a disposizione.