Reggio

Sabato 23 Novembre 2024

Reggio, un fumetto creato per immortalare gli “eroi” della Bic

Gli atleti della Bic Reggio ritratti da Antonio Federico

“Se non vinco, imparo”: questo è il motto adottato da un gruppo di ragazzi e ragazze che in silenzio, senza disturbare nessuno, quest'anno partecipa al campionato di basket massima realtà sportiva regionale calabrese. Un gruppo di ragazzi che ha una forza enorme, non solo nelle loro braccia, muscolosissime, ma soprattutto nell'animo. Pensate che il più piccolo ha appena 19 anni, il più grande 35, e sulle loro maglie portano il nome di Reggio Calabria in giro per tutta Italia, isole comprese, e lo fanno in silenzio, senza disturbare nessuno, molto spesso all'ombra, purtroppo, dei riflettori mediatici. Ma la loro passione non è passata del tutto inosservata e un artista nazionale de “L'Accademia del Fumetto” li ha voluti omaggiare con un ritratto che in brevissimo tempo ha fatto il giro del mondo, con un numero impressionante di condivisioni: si tratta di Antonio Federico. «Sono stato contattato da Carlo Vetere, che mi ha coinvolto in un progetto: creare qualcosa di originale, d'impatto, colorato. Mi ha affascinato il suo racconto, come lavorare con i ragazzi della Bic gli abbia cambiato la vita, facendogli notare nella quotidianità molti particolari, tantissimi piccoli dettagli, sfumature alle quali prima non prestava molta attenzione. Mentre parlava era come se li vedessi davanti a me. Bic vuole dire basket in carrozzina, ebbene si, ho scoperto che si può lanciare una palla molto lontano e far canestro da seduti. E pensare - prosegue Antonio - che io sul divano guardo lo stesso canale per ore se il telecomando è lontano. Adesso guardo pure le loro partite in streaming e sono coinvolgenti. La loro forza è sentirsi normali e sono fantastici! Perché è normale essere diversi. Ognuno di loro ha una storia, un paese di origine, tutti unici, tutti diversi ma uniti dalla voglia di vivere, di stare insieme e fare sano sport. Tanto lavoro per abituarli a schemi e tattiche, il coach si dispera per ottenere vittorie ma loro sorridono e lavorano ogni giorno sempre più duramente, con più intensità perché sanno di aver già vinto la partita più importante: quella della vita. Il mio è un regalo a cuore aperto a questi ragazzi, disegno ciò che sento, vorrei che la gente provi emozioni e non c'è niente di più bello». «Non si arrendono mai - confessa Carlo Vetere, responsabile comunicazione social nonché amico di lunga data del coach Antonio Cugliandro - vi assicuro che le loro giornate sono piene di ostacoli, dalle barriere architettoniche come uno scalino anche piccolissimo, una porta troppo stretta, una buca, fino ad arrivare alle barriere mentali, quelle più difficili da abbattere, fatte ancor oggi di un ingiustificato pregiudizio misto sguardi di compassione dei quali non hanno assolutamente bisogno. Fanno viaggi lunghissimi, interminabili, su pulmini stretti, ma da loro non sentirai mai un lamento, mai uno sfogo, sono ragazzi molto umili, splendidi. Lavorano duramente, per imparare e migliorarsi ed i risultati, in questo primo anno di serie A, iniziano pian piano a vedersi. Parlando con Brandi, Andrea, Alessio, Dima, Ralfs, Flavio, Mehran, Adrian, Georgi, Ilaria mi rendo conto di come io sia fortunato ad averli accanto, sempre sorridenti, autoironici, sempre ottimisti. Sono un esempio, dei meravigliosi insegnanti». Una bellissima realtà questa del Basket in carrozzina di Reggio Calabria, una realtà che con caparbietà sta poco alla volta raccogliendo sempre più consensi, nella speranza che questo sia solo l'inizio.  

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