Per un Montalto ispirato, c'è un Galabinov in astinenza. Gli amaranto si leccano le ferite, consapevoli di aver sprecato un tempo nella gara contro la Cremonese dilapidando il vantaggio e chiudendo a mani vuote. Incidenti di percorso forse tollerabili in un campionato farraginoso come quello di B, ma che certamente vanno immediatamente metabolizzati. Le ultime uscite della Reggina consegnano un attaccante, Adriano Montalto, in piena vena realizzativa, con due reti consecutive messe a segno contro Cosenza e Cremonese e un Andrey Galabinov, invece, arrancante. Condizione fisica esaltante per il siciliano sia per il gol che per il contributo, costante e apprezzabile, offerto al fronte offensivo della squadra: pressing, rincorsa dell'avversario, movimento senza palla. In questo momento appare lui l'uomo imprescindibile in attacco. Non brillante, invece, lo stato di forma del centravanti bulgaro, a secco da 355 minuti, tanti quanti ne sono trascorsi dall'ultima zampata a Perugia. Tre gare, quasi quattro, all'asciutto. Contro la difesa di Pecchia, inoltre, Galabinov ha difettato in quelle che sono le sue più rinomate caratteristiche: l'utilizzo della “stazza” per difendere il pallone e permettere alla squadra di alzarsi, le sponde per gli inserimenti dei compagni, i duelli aerei. Lo schieramento tattico con due attaccanti “fisici” impone ad entrambi maggiore movimento, specialmente in fase di non possesso, per non regalare uomini e spazi alle manovre avversarie. A Cosenza e nei primi quarantacinque minuti domenica scorsa questo è avvenuto, nella ripresa la Reggina si è allungata porgendo fianchi e zone centrali ai solisti lombardi, che hanno deciso l'esito del match. Un dato è certo: nella stessa gara Montalto (tre in stagione) e Galabinov (sei reti) non hanno mai segnato. Potrebbe essere una circostanza puramente casuale. O magari no. Le statistiche offensive della formazione di Aglietti non sono delle migliori se si considera che attualmente, in cadetteria, undici squadre hanno realizzato più gol degli amaranto. Questo è forse l'aspetto su cui insistere maggiormente, per ricercare e trovare più cattiveria sotto porta e, inevitabilmente, iniziare a rinvenire le marcature dei tanti giocatori offensivi che ancora non sono andati a referto. Non è escluso che a fronte di una difficoltà persistente già dalla sfida di Benevento ci possano essere soluzioni differenti, con scelte diverse negli uomini e anche nel modulo. Un possibile ritorno al 4-2-3-1, ad esempio, permetterebbe la presenza contemporanea di Cortinovis e Bellomo, due calciatori di estro e fantasia che giocando tra le “linee” metterebbero in difficoltà i giallorossi, assistendo con maggiore frequenza (e creatività) il finalizzatore scelto come riferimento offensivo. Dal Campo. Proseguono gli allenamenti al Sant'Agata. La squadra ha alternato lavoro atletico ad una parte tattica, con quasi tutti gli uomini a disposizione, ad eccezione di Menez ed Ejjaki. Scontata la squalifica tornerà a disposizione Gianluca Di Chiara.