La Reggina vista con gli occhi di Walter Novellino, soprannominato Monzon per la somiglianza con l’omonimo pugile. Con il Milan, nella stagione 1978-79, vinse lo scudetto della Stella. Centrocampista dalle spiccate doti offensive, nonché abile nel dribbling, venne impiegato da mezzapunta nel Perugia di Castagner. Da luglio a ottobre del 2009 si è seduto sulla panchina amaranto: «In questo momento difficile – dice – bisogna stare uniti con la speranza che qualcuno rilevi la società. Detto questo, non si può accantonare il lavoro portato avanti dal presidente Gallo che, nonostante le difficoltà, è riuscito a riportare il club in B. C’è da rimarcare che i due anni di pandemia hanno complicato il suo operato. La situazione resta delicata, ma la fiducia non va mai persa. Reggio è una piazza importante e sono convinto che prima o dopo tornerà in A. I tifosi sono passionali e mi spiace che si viva in stato di incertezza. Leggo di un fondo americano che sarebbe interessato, incrociamo le dita». Come giudica il torneo della squadra amaranto? «Positivo. Conosco anche Stellone, so come lavora. Roberto è stato un mio giocatore prima a Napoli e successivamente a Torino. È stato un discreto attaccante, ma gli infortuni lo hanno frenato. In Calabria ha fatto bene portando la Reggina a una salvezza tranquilla. Non era semplice rialzarsi dopo quei tre mesi di buio, ma è stato bravo nel trovare i giusti equilibri all’interno del gruppo. I successi contro Pisa e Lecce hanno confermato che la rosa costruita da Taibi aveva dei valori. Forse con un pizzico in più di fortuna si potevano centrare i playoff, per me erano alla portata». Chi otterrà il lasciapassare per la finale? «Il Monza parte avvantaggiato in virtù del risultato che ha ottenuto nella gara d’andata, ma il Brescia è in grado di ribaltare il pronostico. Vedo molto equilibrio nell’incontro fra Pisa e Benevento. Gli ospiti hanno un organico di qualità, ma anche i padroni di casa sono pericolosi. Il fattore campo potrebbe anche fare la differenza». Se l’aspettava l’exploit della Cremonese? «Pecchia è riuscito a compiere un’impresa superando diversi ostacoli. La Cremonese dopo il ko contro l’Ascoli sembrava ormai tagliata fuori, ma l’affermazione contro il Como ha rimesso le cose a posto». Cosa ha espresso il torneo cadetto? «È stato come al solito emozionante. Mi preme fare i complimenti al Perugia che ha lottato come non mai. Ho seguito il cammino dei biancorossi e resta il rammarico per la caduta al “Rigamonti” contro il Brescia». Il Milan attuale e quello della Stella: trova similitudini? «Certamente. All’epoca eravamo spensierati e anche i ragazzi di Pioli lo sono. Ci aggiudicammo con pieno merito uno scudetto che resterà nella storia del Milan. Il mitico Nils Liedholm ne era il condottiero. Era un grande sotto ogni punto di vista. Lo considero il mio maestro». A novanta minuti dalla fine qual è il suo pensiero sul duello scudetto? «Il Milan può farcela, anche se non sarà una passeggiata a Reggio Emilia contro il Sassuolo che dispone di un reparto offensivo di qualità. Ormai non ci sono più partite dall’esito scontato e anche la Sampdoria darà il massimo contro l’Inter. Da anni non si vedeva un campionato così incerto».