Sua Maestà in maglia amaranto è ritornato più forte che mai. È un Jérémy Ménez formato gigante dopo le prime 15 partite di campionato. Alla riconosciuta tecnica sopraffina il campione francese sta abbinando quest'anno una straordinaria continuità di rendimento ed una vistosa leadership. Anche per questo si è guadagnato la fascia da capitano della Reggina delle meraviglie, la squadra di Pippo Inzaghi che ha sorpreso tutti on una partenza sprint, una forza tecnica a tratti straripanti e un primo scorcio di torneo di serie B capolavoro (9 vittorie, 2 pareggi e 4 sconfitte). Un riconoscimento che lo esalta ancora di più come si evince dalla luminosità dei suoi occhi: «L'ha deciso il mister, che mi ha dato subito tanta fiducia: sa bene la persona che sono, non ho mai fatto problemi nel gruppo, i miei compagni mi stimano e penso che la fascia sia meritata per quello sono e per il rapporto con gli altri. Forse il mio carattere particolare può dare la falsa impressione, anche in campo, che sia scontroso o menefreghista. Ma io ci sono sempre per i compagni e la squadra. E sono fiero di portare la fascia al braccio». Da due anni e mezzo in riva allo Stretto, Jérémey Ménez è ritornato a parlare con i cronisti di Reggio dopo il primo, e unico, approccio del 26 giugno 2020 quando in catamarano sbarcò in stile hollywoodiano al porto di Reggio ed iniziò l'avventura in maglia amaranto. Per quasi 30 mesi in silenzio, lontano dai riflettori e dalle conferenze stampa. Ieri la prima assoluta al centro sportivo “Sant'Agata”. Sereno e raggiante nel fisico e nell'animo spiega il suo momento magico e il cambio di marcia rispetto al recente passato all'insegna di alti e bassi e mugugni: «Ho ritrovato la voglia di giocare, di divertirmi e divertire. Un grazie speciale va al direttore Taibi, lui sì che ha sempre creduto in me. Cosa è successo in passato? Quando mi prendono in giro, allora anche io prendo in giro. Non nascondo che mi è passata per la mente anche l'idea di smettere con il calcio, lontano dai miei figli, senza entusiasmo. Non potevo però smettere in quella maniera. Poi la musica fortunatamente è cambiata». Non menziona alcuno del suo passato reggino ma l'allusione è diretta a mister Alfredo Aglietti che nello scorso campionato lo lasciò ai margini del progetto amaranto: «Da quando è arrivato Stellone è cambiato tutto. Ringrazierò sempre il mister, abbiamo avuto un bellissimo rapporto. La precedente società? Meglio parlare di questa, oramai quella fa parte del passato». Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud nelle pagine dello Sport