È la notte di Genoa-Reggina. Posta in palio alta, in una sfida tra campioni del mondo. Da una parte Gilardino, dall’altra Inzaghi, due ex bomber compagni anche nel Milan vincente di Carlo Ancelotti. Il tecnico rossoblù vive un momento felice, a differenza di SuperPippo chiamato a pilotare la squadra fuori dal tunnel della crisi. Se è vero che la personalità e il carattere emergono nei momenti difficili, il match di stasera può essere l'occasione giusta per un riscatto in grande stile dopo la cocente sconfitta col Cagliari (l'ottava nelle ultime dieci gare). Al “Ferraris” è previsto il pubblico delle grandi occasioni. I tifosi di fede genoana sentono già il “profumo” della Serie A, ma anche il settore riservato agli ospiti si preannuncia gremito. È stata una settimana difficile per la società di via Delle Industrie dopo la notifica del deferimento per il mancato rispetto delle scadenze fiscali e contributive relative al mese di febbraio. Scadenze saltate non per volontà del club, ma per decisione del tribunale, che sorveglia sul piano di ristrutturazione dei debiti della vecchia società. Gli amaranto assicurano che questo non inciderà sul morale e sulla concentrazione e proveranno a dare ancora un dispiacere alla compagine ligure dopo il 2-1 maturato al “Granillo” nella partita di andata. Causa tempi ristretti legati alla partenza per Genova, Inzaghi non ha incontrato la stampa saltando la consueta conferenza della vigilia. Sul sito ufficiale del club sono comunque state riportare alcune sue dichiarazioni: «Grazie anche al lavoro svolto da Gilardino – ha esordito Inzaghi – il Genoa negli ultimi mesi ha dimostrato di essere una corazzata non solo sulla carta. Affronteremo la squadra più forte del campionato, ma queste valutazioni per non noi non devono certo rappresentare un alibi, bensì una carica ulteriore sotto il profilo degli stimoli e del senso di responsabilità. Il fatto di essere tra le cinque squadre che fino ad oggi sono riuscite a battere i rossoblù, deve spingerci a credere in noi stessi e capire che non siamo e non possiamo essere quelli visti contro il Cagliari. A Genoa voglio rivedere la mia Reggina, quella che ha regalato grandi emozioni e se l’è giocata con chiunque. Lo meritano la proprietà e la società, lo meritano la città ed i tifosi. Nonostante i recenti risultati negativi, siamo ancora lì, tra le prime, per giocarci un posto nei playoff». Passaggio sull’amicizia con Gilardino: «Sono davvero contento per quello che sta facendo, è un bravissimo ragazzo, oltre che un tecnico preparatissimo. Il suo percorso non mi sorprende, siamo e saremo sempre grandi amici. Insieme abbiamo ottenuto grandi successi da calciatori, rivederlo è sempre un piacere». Al “Ferraris” si prevede un’affluenza record: «Un altro stimolo in più, anche perché il settore riservato ai nostri tifosi farà registrare un colpo d’occhio da categoria superiore». Quindi un commento sulle trecento panchine: «Un bella soddisfazione che però passa nettamente in secondo piano rispetto all’importanza di tornare a fare punti». Sul possibile cambio di modulo si esprime così: «Noi dobbiamo mantenere intatte le certezze che abbiamo costruito in nove mesi di lavoro e sacrificio. Non sono i moduli a fare la differenza, ma l’atteggiamento e l’interpretazione». Chiusura sugli indisponibili: «Siamo fieri ed orgogliosi dell’esordio con l’Under 21 di Pierozzi e Fabbian, purtroppo non sono tornati nelle migliori condizioni dal doppio impegno. Niccolò è infortunato ed a Genova non ci sarà, mentre per Giovanni deciderò a ridosso della partita visto che in questa settimana non l’ho avuto mai a disposizione. Alle assenze note di Obi e Ricci, si aggiunge quella di Galabinov, anch’esso fisicamente non a posto»