Continuità. È quello che servirebbe alla Reggina per dare respiro al successo trovato a Perugia nel recupero di mercoledì sera. Continuità per alimentare sogni e chiamarsi un finale di stagione diverso, almeno con un obiettivo ambizioso da coltivare dopo mesi di grande difficoltà ed incertezze. Gli amaranto hanno riassaporato la vittoria dopo quattro sconfitte consecutive, interrompendo un digiuno di oltre un mese e centrando il primo successo esterno del girone di ritorno: anomalia estrema per una squadra che nella prima parte di stagione era stata capace di vincere ben sei volte lontana dal proprio stadio.
A suggellare un riscatto salvifico anche il ritorno ai tre gol in una partita: alla Reggina non riusciva da sei mesi. Per l’ultima volta bisogna tornare addirittura al derby interno vinto contro il Cosenza l’8 ottobre scorso. Tre gol che hanno interrotto un digiuno di 315 minuti. Non poco. Con il Venezia è sfida più che importante, ma complicata. I lagunari arrivano con uno score recente molto incoraggiante e con un organico che poco ha da mischiare con la retrocessione ma che ha mancato di continuità durante la stagione: quella costanza che sembra aver trovato proprio adesso. La giornata di festa non aiuta il grande afflusso di pubblico anche se, alla serata di ieri, erano circa duemila i tagliandi staccati che sommati alla quota abbonati portano il totale dei possibili spettatori al “Granillo” per la sfida di lunedì oltre le seimila unità. Il dato crescerà ma non c’è da aspettarsi il pubblico delle grandi occasioni: è fisiologico.
Inzaghi dovrà inventarsi scelte alternative in campo perché le defezioni rischiano di essere numerose. Certa quella di Hernani, squalificato, da valutare anche Pierozzi, Majer e Gagliolo. I primi due assenti a Perugia, il difensore uscito nel finale per problemi fisici. Il tecnico spera di recuperarne almeno un paio, soprattutto il rientro di Majer sarebbe indispensabile considerata la contemporanea assenza del brasiliano e le scelte “ristrette” in mezzo al campo. Potrebbe debuttare Bondo, impiegato nel finale al “Curi”, ma è più calda l’opzione Liotti da mezzala con Crisetig e Fabbian.
L’allenamento di oggi sarà decisivo per capire le condizioni di tutta la squadra. Giocherà chi sta meglio perché in questa fase del campionato non è possibile concedere nulla agli avversari soprattutto in termini di corsa e tenuta fisica. Si è entrati nella fase della stagione più intensa, quella in cui le gare sembrano vere e proprie battaglie e l’intensità è al massimo. Bisognerà capire anche quanto ha recuperato Ménez, inizialmente in panchina mercoledì: Inzaghi potrebbe rilanciarlo dal primo minuto per far coppia con uno tra Strelec e Gori. Favorito il secondo anche perché atleticamente più fresco. Se il francese non dovesse farcela per iniziare da titolare pronto Gigi Canotto tornato al gol dopo un lungo digiuno e desideroso di ripetersi davanti ai suoi tifosi. Così come tutta la squadra che vuole gettarsi alle spalle il periodo no.
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