La Reggina non è più padrona del proprio destino. Gli amaranto con l’evitabile sconfitta di Bari hanno complicato le speranze di accesso agli spareggi promozione. Tutto è rimandato all’ultimo turno, quello che si giocherà in contemporanea venerdì sera. La formazione di Inzaghi è obbligata a vincere contro l’Ascoli, ma potrebbe non bastare. Serviranno, infatti, contemporanei risultati favorevoli dagli altri campi. Taibi esorta la squadra. Intanto bisogna vincere lo scontro diretto contro i marchigiani, non esistono alternative. Ieri il direttore sportivo Massimo Taibi ha incontrato il gruppo, chiedendo l’ultima impresa e stimolando la squadra dopo la sconfitta di Bari, che probabilmente non è piaciuta per come è maturata. Restano 90 minuti di “battaglia”, l’unico risultato gradito dalla società è la vittoria, quella che potrebbe rimescolare le carte, alimentando la speranza di post season al termine di un campionato contraddistinto da alti e bassi, da problemi in campo ma anche fuori. Solo con i tre punti si potrà poi gettare l’occhio sui risultati dei concorrenti. Al “Granillo” non sarà facile perché l’Ascoli è in piena corsa playoff, con possibilità forse ridotte ma pur sempre concrete. Sono ancora due i posti contendibili. Tutti gli incastri. Attualmente la Reggina ha 47 punti (insieme a Pisa e Ascoli) ed è dietro a Venezia (49) e Palermo (48) che occupano settima e ottava posizione. Gli amaranto dovranno vincere e sperare in un “non successo” di veneti e siciliani, impegnati in gare molto complicate (Parma-Venezia e Palermo-Brescia). Se la Reggina dovesse chiudere a 50 punti insieme a Venezia e Pisa, andrebbe ai playoff per il vantaggio nella classifica avulsa. Gli amaranto sono avanti negli scontri diretti con i lagunari e con il Palermo, ma sono invece sotto con il Pisa: in caso di arrivo a pari punti con i toscani per l’ultima posizione utile, la squadra di Inzaghi sarebbe fuori. Leggendo le statistiche c’è anche una remota possibilità di guadagnarsi i playoff con un pareggio ed un arrivo a 48 punti insieme a Palermo e Ascoli, ma servirebbe la sconfitta del Pisa (difficile considerato che gli uomini di D’Angelo affrontano la Spal già retrocessa) e la non vittoria di Como e Modena che, in caso contrario, rientrerebbero clamorosamente in corsa. L’Ascoli, invece, dovrà vincere a Reggio Calabria e sperare che Pisa, Palermo e Venezia non facciano risultato pieno, oppure che i lagunari pareggino a Parma poiché i bianconeri, a 50 punti, sarebbero in vantaggio negli scontri diretti. In caso di pareggio l’Ascoli non avrebbe alcuna chance di approdare ai playoff. Insomma a novanta minuti dal termine resta tutto ancora aperto, con un incastro di combinazioni che esalta l’imprevedibilità. L’ultimo turno andrà giocato con il “coltello tra i denti” e non ci sarà spazio per chi, in campo, non avrà voglia di lottare.