Non sono giorni facili per chi segue da vicino le vicende della Reggina. C’è il rischio che già nei prossimi giorni l’incertezza faccia spazio alla rassegnazione. Quello che, invece, non tramonta è l’amore di Reggio Calabria e dei reggini per i colori amaranto. La strada verso l’ammissione al campionato era già in salita subito dopo le prime bocciature. Dopo la sentenza del Tar è diventata un Everest da scalare. Fino a quando, però, ci sarà anche solo una possibilità di restare aggrappati alla Serie B, la comunità amaranto vuole dimostrare di crederci.
La città è stata letteralmente tappezzata di striscioni a cui sono stati affidati messaggi significativi. «La nostra fede non può morire» si legge sulla ringhiera del ponte Calopinace, in un punto facilmente visibile per migliaia di persone che ogni giorno transitano sulle “bretelle”. Ed è solo una delle scritte che campeggiano nei diversi angoli del territorio cittadino. Sono quasi segnali di allarme per qualcosa che Reggio Calabria potrebbe presto perdere, ma anche manifestazioni di orgoglio e senso di appartenenza. Gli striscioni rappresentano anche una sorta di preambolo rispetto a ciò che accadrà il 9 agosto.
Mercoledì i cancelli dello stadio “Oreste Granillo” (Curva Sud e Gradinata) saranno aperti per ospitare un incontro tra tutti coloro che hanno a cuore le sorti del club amaranto. «Affronteremo – si legge nel comunicato diffuso dal tifo organizzato – le varie problematiche che rischiano seriamente di gettare questa città in un autentico dramma non solo sportivo o calcistico». L’invito, in questi giorni, è anche quello di colorare d’amaranto la città, affiggendo sui balconi delle abitazioni striscioni, bandiere e sciarpe. La stessa Reggina, attraverso i suoi canali social ufficiali, ha accolto «con spirito di contentezza e gratitudine la manifestazione indetta dalla tifoseria organizzata».
Un appuntamento che «vedrà il supporto – come specifica il club – anche del Comune e della Città Metropolitana di Reggio Calabria». Anche la Reggina, dunque, farà parte di un momento in cui si allineeranno tutte le componenti che hanno a cuore il futuro della squadra. «Abbiamo il diritto e il dovere – si legge nel comunicato della Curva Sud – di restare uniti per provare a salvare nuovamente la Reggina, patrimonio ed orgoglio dei nostri padri e dei nostri figli».
Tutto dipenderà da quella che sarà la sentenza del Consiglio di Stato. La fiammella di speranza è ancora accesa, benché tutti siano coscienti che lo stop avuto nel primo passaggio davanti alla giustizia ordinaria abbia scardinato certezze e ottimismo. Stare uniti è il modo migliore per aspettare ciò che sarà e, comunque vadano le cose, ripartire da qualsiasi punto di partenza si avrà a fine mese.
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